Nel corso di una lite in famiglia, perde completamente il controllo e, dopo aver estratto un coltello a serramanico, sferra due fendenti colpendo alla gola il padre, 57enne, invalido.
E' finito in carcere con l'accusa di tentato omicidio, un 27enne di Santhià, affetto da problemi psichici, arrestato nella serata di venerdì dai Carabinieri della Stazione di Santhià. A dare l'allarme, verso le 22, un vicino di casa che segnalava una lite in atto all’interno di un’abitazione. Sul posto veniva inviata la pattuglia della stazione di Santhià guidata dal comandante Luogotenente Salvatore Lobrano, che verificava la gravità della situazione: il 27enne aveva accoltellato alla gola il padre, procurandogli delle profonde ferite.
Nell'abitazione è così stato fatto intervenire d'urgenza il personale sanitario che ha cercato di suturare le ferite per evitare che la vittima si dissanguasse, e gli investigatori del Nucleo Investigativo di Vercelli per i rilievi tecnici. Mentre l'uomo è stato poi trasportato in ospedale a Vercelli dove è stato operato d'urgenza e dove si trova ricoverato in prognosi riservata, il figlio 27enne ha confessato ai Carabinieri di aver avuto una lite violenta a causa di un rimprovero che il padre, invalido, aveva avanzato nei suoi confronti.
Il giovane ha poi raccontato di essere stato preso da un raptus e di aver estratto dalla tasca un coltello a serramanico, avventandosi sul padre e ferrando due fendenti alla gola. Il coltello è stato sequestrato mentre su disposizione del pubblico ministero della Procura di Vercelli, per il giovane si sono aperte le porte del carcere. L'accusa, nei suoi confronti, è tentato omicidio.