Le elezioni comunali di ottobre hanno un nuovo – anche se ampiamente annunciato – protagonista. Sabato mattina è stata ufficialmente lanciata la candidatura di Sergio De Stasio come portabandiera di Azione, il partito di Carlo Calenda, con il supporto di +Europa e di Ali. A presentare De Stasio è arrivato a Novara Matteo Richetti, senatore e alter ego di Carlo Calenda alla guida di Azione.
Richetti ha usato l’arma dell’ironia nei confronti deattuale amministrazione comunale, guidata da un sindaco che “non ha fatto niente ma è bravo” e colpevole di “preferire la gestione alla progettazione”. De Stasio – classe 1972, foggiano di origine e trasferito 12 anni fa a Novara, funzionario della Camera di Commercio, già segretario organizzativo prima e provinciale poi del Partito Democratico - dal canto suo ha voluto sottolineare che considera la candidatura un modo per “restituire a Novara quello che ho ricevuto”. Tre le parole d’ordine del programma amministrativo: innovazione, sostenibilità e servizi.
Con un occhio particolare alle giovani generazioni e ad una dimensione territoriale allargata, che punti a rafforzare i rapporti con Vercelli, Biella e Verbania in un’ottica di un quadrante che, con un milione di abitanti, punti ad evitare di rimanere schiacciato tra Torino e Milano. Obiettivi? “Raccogliere 3000 voti, arrivare al 5 % ed entrare in consiglio comunale”, dice il candidato sindaco. “Troppo poco”, replica Richettiù.
“Dobbiamo porci come alternativa reale, coagulando il dissenso rispetto all’attuale leadership ma ponendoci in competizione anche con il Pd”. “Accordi con il centrosinistra al ballottaggio? Se il Pd vorrà appoggiare De Stasio, ben venga. Noi vogliamo puntare a guidare il governo della città”.