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Sanità | 15 aprile 2021, 14:06

È in funzione il nuovo Centro di Neuromodulazione multimodale dell'Ospedale Maggiore

È un approccio multidisciplinare che consente un recupero delle funzionalità del tessuto nervoso

È in funzione il nuovo Centro di Neuromodulazione multimodale dell'Ospedale Maggiore

È attivo presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria Maggiore della Carità di Novara il Centro di Neuromodulazione multimodale, un’innovazione gestionale in ambito clinico, unica in Italia, che permette di coinvolgere in modo armonico e strutturato i numerosi specialisti clinici coinvolti nell’erogazione del servizio. Il Centro riunisce in sé tutte le metodiche di neuromodulazione oggi esistenti coordinandole per tutte le aree terapeutiche per cui questa terapia è indicata, coinvolgendo gli specialisti di Neurochirurgia, Riabilitazione funzionale, Neurologia, Neuropsichiatria Infantile, Urologia, Terapia del dolore e Psicologia clinica.

La neuromodulazione è una terapia che può aiutare a ripristinare le funzionalità del tessuto nervoso compromesse dalla patologia attraverso la somministrazione di impulsi elettrici o di farmaci ed è caratterizzata da alta complessità assistenziale; per questo deve essere erogata in centri specifici con dotazioni adeguate. In particolare, la neuromodulazione viene erogata quando le terapie convenzionali

risultano inefficaci nel garantire un’adeguata gestione del paziente con patologie che tendono a cronicizzarsi. Il Centro, in considerazione della pandemia, per garantire il percorso di cura e la una continuità ospedale-territorio, ha già previsto l'implementazione di un servizio di telemedicina.

Attraverso questo servizio verrà garantito il costante follow up dei pazienti, evitando inutili accessi all’ospedale, potendo usufruire così di una piattaforma operativa per la gestione dei dati clinici e delle immagini, integrandolo direttamente con le visite in modalità virtuale.

Già diversi pazienti (alcuni provenienti anche dalla vicina Lombardia) sono stati trattati con risultati più che soddisfacenti, tanto che hanno potuto riprendere la loro attività lavorativa o di studio. Così la ricerca, condotta in modo congiunto tra Aou e la Scuola di Medicina dell’Università del Piemonte Orientale genera una soluzione in ambito gestionale in grado portare il concetto di prossimità di cura da un pensiero astratto ad un atto concreto a beneficio immediato delle persone che soffrono, dei loro famigliari e degli operatori sanitari coinvolti.

I professionisti che hanno lavorato a questo progetto hanno integrato le più recenti acquisizioni terapeutiche e tecnologiche con le indicazioni delle più innovative linee guida internazionali, inserendole nel contesto organizzativo sanitario aziendale attraverso un’unica soluzione gestionale.

C.S.

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