Il nostro viaggio nel passato prosegue ad Arona, nel circondario dell’Ospedale.
In questa zona gli scavi e i recuperi sono avvenuti a diverse riprese. Ricordiamo nel 1990 un profondo scavo contiguo all’Ospedale che portò in luce senza controlli frammenti ceramici di una discarica antica – materiali romani e post medievali insieme con pochi frammenti di età del Bronzo Tardo e Finale.
Nel 1992 invece il controllo archeologico dei lavori di costruzione di una nuova ala dell’edificio ha consentito il recupero di una tomba a cremazione, databile al I sec. a.C., mentre dalle cantine dell’Ospedale provengono numerosi laterizi ed elementi di suspensurae, ossia colonnine per tenere sollevati i pavimenti degli ambienti termali, rinvenuti in una grossa buca di scarico di macerie edili, riferibili ad un impianto abitativo di età romana. Resti di suspensurae sono emersi anche a fine anni ’70 nelle immediate vicinanze, probabilmente da riferirsi a un unico ricco complesso abitativo d’età romana imperiale. Immaginando un bel bagno nelle calde vasche termali aronesi, vi auguriamo di iniziare bene il nuovo Anno, con l’auspicio di potervi presto tornare ad accogliere nelle nostre sale.
Spostandoci ora sul territorio, vi inviamo una cartolina speciale, da una zona dell’area protetta dei Lagoni. Siamo a Comignago, precisamente al Motto Lagone. Sulla sommità del rilievo oggi compreso nell’area protetta nel 1971 è stata ritrovata una sepoltura della prima età del Ferro a cassetta litica, violata ma contenente ancora una fusaiola e frammenti ceramici a stralucido di VI-V secolo a.C. Nel 1972 è seguita un’indagine archeologica a tappeto, che ha portato al ritrovamento di una piccola necropoli composta da una decina di tombe a inumazione in fosse rivestite da lastre o ciottoli di pietra. I corredi presentano vasellame ceramico acromo o a stralucido (fiasche, ciotole, bicchieri) e parures in bronzo, composte da anelli, bracciali, placche da cintura, pendagli, fibule, talvolta decorate con coralli e perle d’ambra e pasta vitrea.
Oggi, mentre i reperti ritrovati si possono ammirare nelle vetrine dell’Archeomuseo di Arona, le strutture tombali sono lasciate in vista nel luogo del ritrovamento e si possono raggiungere ed osservare con una piacevole passeggiata nel bosco.















