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Sanità | 21 ottobre 2020, 17:41

Tamponi rapidi, in Piemonte 2,4 milioni di test: “Testeremo Rsa, ospedali, scuole e privati”

Un milione già acquistati, gli altri già ordinati. Controlli a tappeto in tutta la regione. Forte sforzo nelle Rsa: “Testeremo tutti gli anziani e gli operatori ogni 15 giorni”

Tamponi rapidi, in Piemonte 2,4 milioni di test: “Testeremo Rsa, ospedali, scuole e privati”

Il Piemonte acquista i tamponi rapidi per fermare il contagio da Coronavirus. Ad annunciarlo il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, affiancato dagli assessori Icardi e Caucino.

Il piano di test rapidi, approvato ieri sera in Giunta, prevede l’acquisto di un milione di tamponi processabili in 15 minuti per tracciare tempestivamente e in maniera massiccia i soggetti positivi al Covid-19. I tamponi rapidi, validati dal Ministero, in caso di esito negativo “libereranno” i soggetti dalla quarantena, mentre in caso di positività obbligheranno la persona che l’ha effettuato a ricorrere al tampone classico, al test molecolare. Oltre al milione già acquistato (600.000 dal Dirmei e 400.000 dalle Asl), di cui 173.000 già distribuiti sul territorio, ne sono già stati ordinati altri 1.400.000. Il Piemonte, insieme al Veneto e a un’altra regione, ha scelto di anticipare lo Stato e di dare vita a una gara per l’acquisto dei tamponi, in modo da effettuare controlli a tappeto sul territorio.

I tamponi rapidi, già disponibili sul territorio, verranno utilizzati nel pubblico nelle Asl, nelle scuole, negli ospedali, tra le forze dell’ordine e nelle Rsa. A scuola, il test negativo potrà liberare i ragazzi già dal decimo giorno di quarantena, al fine di ridurre i tempi e garantire la didattica in presenza. Negli ospedali, invece, serviranno in fase di triage per direzionare i pazienti nella fase di ingresso dell’ospedale. La novità più grande riguarda però le Rsa: tutti gli anziani ricoverati e tutto il personale sanitario, 60.000 persone circa in tutto il Piemonte,  verrà testato con i tamponi rapidi ogni 15 attraverso il Dirmei. Uno screening totale, che permetterà così di avere un quadro sempre preciso e puntuale della situazione e che in futuro potrebbe essere adottato anche nelle scuole.

Per quanto riguarda il privato, invece, si potranno acquistare in farmacia senza prescrizione medica e quante volte lo si vorrà. Sarà poi il farmacista, dopo aver preso in carico la prenotazione, a mandare a casa del soggetto un infermiere per l’effettuazione del test. I tamponi saranno poi accessibili anche alle aziende attraverso i medici del lavoro. Soddisfatto il presidente della Regione, Alberto Cirio: “Presento questo piano con molto orgoglio, è frutto di un lavoro svolto a testa bassa: vogliamo testare più persone possibili, con particolare attenzione per ospedali, Rsa e scuole”.

Sulle chiusure, Cirio ha poi precisato: “Non vogliamo arrivare a chiudere tutto - ha ribadito il governatore - Siamo intervenuti in maniera centellinata, al fine di frenare i contagi laddove era più semplice che si verificassero gli assembramenti. Ci auguriamo che questo, unito al comportamento responsabile di ciascuno di noi, permetta di contenere il contagio. Abbiamo difeso ciò che conta: lavoro e scuola. Sopra c’è solo la vita”.

Dal corrispondente a Torino

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