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Economia | 20 maggio 2020, 15:00

Coldiretti, Giornata delle Api: "Aumenta il consumo, ma a rischio la produzione per il clima”

"A fare da concorrenza al miele Made in Piemonte non è solo la Cina, ma anche l’Est Europa da cui proviene una gran quantità di miele a basso costo e che non rispetta i nostri standard qualitativi"

Coldiretti, Giornata delle Api: "Aumenta il consumo, ma a rischio la produzione per il clima”

Aumenta il consumo di miele sulla spinta di garantirsi cibi sani e ricchi di vitamine utili a rinforzare le difese immunitarie, ecco che gli acquisti con la pandemia hanno visto un balzo del 44%. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti divulgata in occasione della giornata mondiale delle api istituita dall’Onu, che si festeggia il 20 maggio a livello planetario, sulla base dei dati Nielsen sulle vendite nella grande distribuzione organizzata nel periodo compreso tra lunedì 17 febbraio e domenica 03 maggio.

Un aumento della domanda che si scontra, però, con una momento difficile per la produzione di miele Made in Italy per effetto dell’andamento climatico anomalo con una grave siccità che ha ridotto le fioriture e stressato le api. Situazione che si riscontra in Piemonte dove l’inverno caldo, le scarse piogge e la pazza primavera sta facendo sì che, ad esempio, i fiori di acacia non siano nettariferi. Il settore apistico piemontese, negli ultimi cinque anni, ha avuto uno sviluppo sia per il numero di alveari allevati, sia per il numero di aziende attive. Dal 2001, anno in cui si registravano 2.701 aziende con 88.276 alveari allevati, si è passati nel 2017 a 5.612 aziende che conducono 18.982 apiari con 199.315 alveari.

“Rischia di essere dimezzata la produzione di miele, dopo annate già di difficili come la scorsa – spiegano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – a causa, soprattutto, del clima. Per questo a preoccupare sono le importazioni: a far, infatti, concorrenza al miele Made in Piemonte non è solo la Cina, ma anche l’Est Europa da cui proviene una gran quantità di miele a basso costo e che non rispetta i nostri standard qualitativi. Al fine di evitare di portare in tavola prodotti provenienti dall’estero, spesso di bassa qualità, occorre verificare con attenzione l’origine in etichetta oppure rivolgersi direttamente ai produttori nelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mercati di Campagna Amica”.

Il miele, infatti, prodotto sul territorio nazionale è riconoscibile attraverso l’etichettatura di origine obbligatoria fortemente sostenuta dalla Coldiretti. La parola Italia deve essere obbligatoriamente presente sulle confezioni di miele raccolto interamente sul territorio nazionale mentre nel caso in cui il miele provenga da più Paesi dell’Unione Europea, l’etichetta deve riportare l’indicazione “miscela di mieli originari della CE”; se invece proviene da Paesi extracomunitari deve esserci la scritta “miscela di mieli non originari della CE”, mentre se si tratta di un mix va scritto “miscela di mieli originari e non originari della CE”.

C.S.

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