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Novara | 16 gennaio 2020, 17:37

Un milione di euro per la carita’ dall’8per mille. Cossalter: “Giustizia, non buonismo”

Un milione di euro per la carita’ dall’8per mille. Cossalter: “Giustizia, non buonismo”

Un milione di euro destinati a progetti caritativi, da quelli “emblematici” (come la realizzazione di un mini rifugio per persone senza fissa dimora a Novara o la ristrutturazione di uno stabile a Omegna destinato a diventare sede di tutte le attività solidali del territorio) a quelli minuti e gestiti nella quotidianità dalla rete dei Centri di ascolto: è la rilevante cifra che la Diocesi e la Caritas diocesana di Novara hanno stanziato nel 2019 attraverso i fondi dell’8 per 1000. Uno strumento, come hanno ricordato qauesta mattina in un incontro con la stampa il vicario generale monsignor Fausto Cossalter e il direttore della Caritas don Giorgio Borroni, che rappresenta una importante opportunità ma che deve sempre più fare i conti con un una progressiva disaffenzione: sono oggi solo il 50% dei contribuenti a firmare per la destinazione dell’8 per 1000, e di questi il 79 % scelgono di destinare i fondi alla Chiesa Cattolica. “Sono soldi – ha ribadito monsignor Cossalter – che non ci appartengono, perché vengono dalle tasche dei cittadini, e che dobbiamo gestire con la massima trasparenza”. I fondi messi a disposizione nel corso del 2019 sono stati distribuiti secondo tre linee progettuali: 117.000 euro sono andati ai cosiddetti “progetti sostegno”, che finanziano l’attività quotidiana dei centri di ascolto che aiutano le situazione personali e familiari più fragili facendosi carico delle spese per la vita quotidiana ;194.000 euro invece hanno dato un apporto all’attività delle cosiddette “opere segno”, enti e istituzioni consolidate che svolgono sul territorio della diocesi una attività continuativa; infine 707.000 euro daranno corpo ai progetti “emblematici”. Tra questi anche l’idea della “spesa assistita”, un progetto di educazione alla gestione delle risorse e al consumo consapevole, che sarà realizzato attraverso la creazione di carte spesa prepagate assegnate a singoli o famiglie in condizioni di fragilità, che saranno accompagnati fisicamente dagli operatori dei centri d’ascolto nei mercati e supermercati fino al raggiungimento di un miglior grado di autonomia. Monsignor Cossalter, che ha anche citato il caso della crisi della Amz di Bolzano Novarese, azienda la cui chiusura rischia di creare una profonda ferita nel tessuto sociale della zona dell’alto novarese, ha concluso sottolineando come intervenire sui nodi irrisolti della nostra società, come fa la Chiesa, “ è questione di giustizia e non buonismo”

ECV

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