Un commercialista torinese è stato arrestato dalla Guardia di Finanza di Torino con l'accusa di riciclaggio. L'uomo, un 56enne, era già salito agli onori delle cronache torinesi perché al centro, suo malgrado, di diverse vicende che l'avevano visto protagonista.
L'ultimo episodio? Solo qualche mese fa, quando assieme a due sodali poi finiti in carcere, è rimasto coinvolto in una brutta storia di estorsione, vicenda per la quale è stato rinviato a giudizio in quanto riconosciuto come ideatore. In questo caso, il commercialista 56enne è stato arrestato con l'accusa di riciclaggio, mentre la moglie, amministratrice di una società di consulenza fiscale, è stata denunciata. Tutto è partito dagli sviluppi delle indagini legate all'estorsione: i finanzieri hanno sviscerato i conti bancari delle società, riscontrando numerosi movimenti di denaro anomali, tra cui bonifici da fantomatici indirizzi mail provenienti da Los Angeles.
I Finanzieri, coordinati dalla Procura della Repubblica del capoluogo Piemontese, hanno appurato come la società di consulenza, amministrata ufficialmente dalla moglie ma di cui R.B. è di fatto il dominus, fosse la “beneficiaria” di una truffa telematica i cui artefici (le indagini in corso appureranno chi e con quali modalità) si inserivano illegalmente nelle comunicazioni elettroniche inerenti i rapporti commerciali e le transizioni finanziarie tra diverse società estere, riuscendo a deviare i flussi di denaro proprio sui conti correnti della società torinese coinvolta nella vicenda.
Le indagini hanno chiarito come l’arrestato fosse pienamente consapevole della natura illegale del denaro depositato sui conti correnti della società torinese, società, tra l’altro, costituita ad hoc al solo fine di perpetrare la truffa. Le investigazioni della Guardia di Finanza di Torino proseguono al fine di delineare l’intera vicenda mentre l’uomo, arrestato con l’accusa di riciclaggio, è stato rinchiuso presso il carcere Lorusso-Cutugno del capoluogo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria inquirente.