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Cronaca dal Nord Ovest | 23 settembre 2019, 11:37

"Aprite un'inchiesta anche sul nostro inferno quotidiano..."

I PENDOLARI DELLA VERCELLI - NOVARA INTERVENGONO DOPO CHE, A TORINO, E' STATA AVVIATA UN'INDAGINE SUL SOVRAFFOLLAMENTO DEI TRENI PER IL MARE

"Aprite un'inchiesta anche sul nostro inferno quotidiano..."

Dopo aver letto che la Procura della Repubblica di Torino ha aperto un’indagine sui motivi che hanno costretto i passeggeri a viaggiare in piedi e schiacciati come sardine su un treno che collega Torino alle località di villeggiatura della costiera ligure, i pendolari della Vercelli - Novara chiedono che un analogo provvedimento venga preso anche nei confronti dei treni che utilizzano ogni giorno.
“Secondo quanto riporta il Corriere della Sera - scrivono in una nota i pendolari - il procuratore aggiunto Vincenzo Pacileo, coordinatore del pool che si occupa della tutela del consumatore e della sicurezza sui luoghi di lavoro, ha aperto un’indagine sui treni del mare; ci chiediamo che fine abbiano fatto tutte le nostre denunce che i media hanno pubblicato negli ultimi anni...".
La situazione descritta nel reportage che ha dato il via all'indagine non è molto lontana da quella che i viaggiatori vercellesi vivono ogni giorno: gente in piedi ed ammassata a discapito della sicurezza dei passeggeri e degli operatori. "Argomenti sui quali abbiamo ripetutamente cercato di porre l’accento. Mai un riscontro, mai un cercare di rimediare ai disagi da parte di Trenitalia né, tantomeno, l’interessamento di chissà quale Magistrato o Associazione a difesa dei consumatori: tutti i nostri comunicati sono rimasti lettera morta. E la situazione peggiora costantemente - fanno notare i pendolari -: carrozze inagibili per temperature inadeguate o addirittura chiuse per mancanza di personale con gente costretta ad ammassarsi in quelle poche che rimangono, proprio come quel treno che portava la gente al mare che così tanto ha catalizzato l’interesse della Procura. Tra le altre cose abbiamo segnalato temperature nelle carrozze di 15° alla mattina e più di 42° al pomeriggio: se questi non sono numeri che possano attirare l’attenzione, ci chiediamo cos’altro debba succedere per sperare nei controlli al servizio fornito da Trenitalia".
E, a fronte di quanto riportato nell'articolo del Corriere, i pendolari fanno notare come "L’unica differenza è che noi pendolari questi disagi li subiamo tutti i giorni e per tutto l’anno, non per il solo periodo delle ferie. Evidentemente, per le Istituzioni, esistono viaggiatori di Serie A e di Serie B e, con nostro rammarico, è lampante che i pendolari lavoratori sono di quest’ultima categoria, a differenza dei pendolari vacanzieri. Anche le nostre sono domande in attesa di una risposta".

Chissà se qualcuno racconglierà questo (ennesimo) grido di protesta?

Attendiamo fiduciosi.

Dal nostro corrispondente a Vercelli

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