Si chiama “Restore” ed è un progetto di ricerca in corso di sviluppo a Novara nei laboratori del Centro di Ricerca Traslazionale sulle Malattie Autoimmuni e Allergiche (CAAD) dell’Università del Piemonte Orientale. Il progetto, in cui sono coinvolti altri 8 istituti in tutta Europa e che è finanziato dalla Commisione Europea, è basato sulla creazione di matrici 3D che incorporano nanomateriali intelligenti per riparare le lesioni della cartilagine del ginocchio, riducendo o ritardando l'insorgenza dell’osteoartrite, una malattia che attualmente colpisce 242 milioni di persone in tutto il mondo. In pratica queste matrici vengono impiantate nel ginocchio, e contemporaneamente riempiono le aree della cartilagine “mangiate” dalla malatia e contengono nanoparticelle intelligenti con proprietà rigenerative, antinfiammatorie e antimicrobiche. Le nanoparticelle con proprietà rigenerative possono essere “innescate” a distanza con metodi non invasivi. Il più singolare è una ginocchiera dotata di sensori in grado di attivare le nanoparticelle. Il progetto è coordinato dalla professoressa Lia Rimondini del Dipartimento di Scienze della Salute della sede novarese dell’UPO.
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