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Cronaca | 03 giugno 2019, 18:34

Tenta di mettere in atto la “truffa dello specchietto”. Tratto in arresto grazie all’intervento di un Carabiniere fuori servizio

Tenta di mettere in atto la “truffa dello specchietto”. Tratto in arresto grazie all’intervento di un Carabiniere fuori servizio

Lo scorso venerdì militari della Sezione Radiomobile della Compagnia CC di Novara hanno tratto in arresto R.F., 22enne residente in Sicilia, per aver tentato di mettere in atto la c.d. “truffa dello specchietto”.
La truffa è stata sventata grazie all’intuito di un carabiniere in forza ad una Stazione della provincia di Varese il quale, fuori servizio, transitando lungo la SS 11 all’altezza di Trecate, ha notato due autovetture in sosta e, in particolare, l’atteggiamento sospetto di un giovane che, accovacciato sul retro di uno dei due mezzi, eseguiva strani movimenti con il braccio. Avvicinatosi, il carabiniere ha potuto notare che nel frattempo il sospetto aveva fatto scendere dal mezzo la conducente ed aveva iniziato con lei una discussione.

Dopo aver richiesto l’intervento dei colleghi di Novara ed essersi qualificato, il militare ha proceduto identificare il soggetto in questione che, nei pressi, aveva lasciato la propria autovettura parcheggiata con a bordo la moglie ed i due figli minori.
Dalla ricostruzione dei fatti e dagli accertamenti svolti dai militari del Radiomobile è emerso che la vittima, un’anziana religiosa residente in provincia di Novara, mentre percorreva la SP11 alla guida della propria vettura, dopo aver udito uno strano tonfo proveniente dalla carrozzeria, era stata invitata con insistenza a fermarsi dal conducente di una vettura che aveva poco prima affiancato.

Dopo aver parcheggiato, veniva raggiunta dall’uomo che la accusava di avere danneggiato lo specchietto retrovisore del proprio mezzo e le chiedeva del denaro a titolo risarcitorio.
A riprova di ciò, l’individuo le mostrava dei segni scuri segni presenti sulla fiancata della sua auto, che in realtà erano stati da lui stesso provocati artificiosamente qualche attimo prima.

Sulla scorta di tali risultanze, avvalorate anche dal rinvenimento di alcuni sassi all’interno dell’auto dell’indagato, si procedeva all’arresto di quest’ultimo per il reato di tentata truffa.
Nella giornata di sabato ha avuto luogo presso il Tribunale di Novara il processo con rito direttissimo, conclusosi con la condanna a mesi 8 di reclusione e 200 euro di multa, con applicazione della misura cautelare della presentazione alla p.g. tre volte alla settimana.

Le modalità sopra descritte individuano uno dei casi di truffa più frequenti, che solitamente vedono come vittime donne o persone anziane.
Si invita pertanto a non cedere a richieste di denaro contante da consegnare sul posto, a titolo di risarcimento, in caso di presunti danni provocati per questioni di circolazione stradale, ma semmai procedere alla compilazione del CID.

In presenza di dubbi o atteggiamenti sospetti della controparte, sarà comunque opportuno richiedere l’intervento delle forze dell’ordine.

Redazione

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