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Sanità | 01 giugno 2025, 19:00

Oltre 500 studi attivi nel 2024 all’Azienda Ospedaliero Universitaria Maggiore della Carità di Novara

Crescita significativa dei protocolli osservazionali ed sperimentali, con progetti che spaziano dalla diagnosi precoce della sepsi alle nuove frontiere della pediatria genetica

Oltre 500 studi attivi nel 2024 all’Azienda Ospedaliero Universitaria Maggiore della Carità di Novara

Sono oltre 500 gli studi attivi nel 2024 all’Azienda Ospedaliero Universitaria (AOU) Maggiore della Carità di Novara, con un significativo incremento di protocolli osservazionali ed esperimentali rispetto all’anno precedente. Questo importante traguardo scientifico nasce anche dal solido legame con l’Università del Piemonte Orientale e da una rete di progetti in continua crescita, che abbracciano ambiti diversi come le patologie croniche e i contesti di emergenza. La ricerca si caratterizza per una forte vocazione alla traslazionalità, con l’obiettivo di tradurre rapidamente i risultati in applicazioni concrete per la pratica clinica quotidiana.

Tra i progetti più innovativi spicca lo studio dedicato alla diagnosi precoce della sepsi, una delle principali cause di mortalità ospedaliera. Coordinato da un team multidisciplinare che coinvolge le strutture di Anestesia e Rianimazione, Medicina d’Urgenza, Biochimica clinica e Diagnostica di Laboratorio, il lavoro ha dimostrato come i parametri morfologici avanzati dell’emocromo — un esame routinario e a basso costo — possano predire efficacemente la presenza di sepsi già nelle fasi iniziali. La ricerca, pubblicata sulla rivista Diagnostics e presentata al congresso EuroMedLab, è attualmente oggetto di una validazione multicentrica sul territorio del Quadrante nordorientale del Piemonte. Questo approccio promette di migliorare la gestione dei pazienti critici senza gravare ulteriormente sui costi del sistema sanitario.

Sempre in ambito intensivistico, un altro studio ha approfondito il ruolo delle microvescicole circolanti nei pazienti intossicati da monossido di carbonio. Queste particelle extracellulari, rilasciate in condizioni di stress cellulare, sembrano essere coinvolte nei danni vascolari e nelle complicanze neurologiche a lungo termine. Condotta su pazienti sottoposti a ossigenoterapia iperbarica, la ricerca è stata presentata al congresso ICARE2024 della Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva e pubblicata sul Journal of Anesthesia, Analgesia and Critical Care. I risultati aprono nuove prospettive sull’uso delle microvescicole come biomarcatori predittivi del rischio di danni tardivi e come strumenti di monitoraggio dell’efficacia terapeutica.

L’attività di ricerca si estende anche all’ambito pediatrico. Un esempio significativo è lo studio innovativo della struttura di Endocrinologia pediatrica, finalizzato a migliorare la diagnosi delle forme genetiche di obesità grave nei bambini e negli adolescenti. Analizzando il DNA di 50 pazienti con obesità severa e raccogliendo dati clinici, metabolici e comportamentali, i ricercatori hanno identificato mutazioni patogene in circa il 18% dei casi, con un coinvolgimento prevalente di geni associati a sindromi rare. Da questi dati è stato sviluppato un primo Genetic Obesity Risk Score, strumento utile per individuare precocemente i pazienti più a rischio e per orientare una presa in carico specialistica personalizzata. Questo lavoro evidenzia l’importanza della medicina personalizzata anche in età pediatrica e apre la strada a futuri ampliamenti della coorte e alla validazione del punteggio.

Dalla medicina d’urgenza all’endocrinologia pediatrica, passando per la terapia intensiva e la medicina di laboratorio, la ricerca dell’AOU di Novara dimostra come innovazione, multidisciplinarietà e sostenibilità possano andare di pari passo, generando risultati concreti che migliorano sia l’assistenza ai pazienti sia l’efficienza del sistema sanitario regionale.

a.f.

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