Trasformare gli scarti del riso, la cosiddetta lolla, in materiali avanzati per batterie e supercondensatori: è l’obiettivo della ricerca condotta da ENEA, Sapienza Università di Roma e Politecnico di Torino, con i primi risultati pubblicati sulle riviste internazionali Molecules e Journal of Energy Storage.
I ricercatori hanno sviluppato due materiali nanostrutturati innovativi: gli aerogel di carbonio e i quantum dots di grafene, ottenuti dalla cellulosa contenuta nella lolla di riso. L’aerogel, un materiale altamente poroso e leggero, definito “spugna solida” per la sua struttura tridimensionale composta per oltre il 90% da aria, garantisce stabilità e resistenza elettrochimica. Il carbonio presente nella lolla, già abbondante e ampiamente utilizzato nei dispositivi elettrochimici, viene trasformato in materiali nanostrutturati capaci di migliorare la conducibilità e l’efficienza energetica.
La scelta della lolla di riso non è casuale: la produzione mondiale di riso raggiunge circa 500 milioni di tonnellate e la lolla rappresenta il 20-33% in peso del riso integrale essiccato. Il materiale è quindi abbondante, economico e con un alto potenziale di conversione in grafene di qualità per applicazioni tecnologiche.
Gli esperti evidenziano che gli aerogel derivati da gel di cellulosa con concentrazione massima di cellulosa pura mostrano un’elevata stabilità e durata elettrochimica, mantenendo le prestazioni anche dopo migliaia di cicli. Dai medesimi idrogel di carbonio sono stati prodotti rapidamente i quantum dots di grafene: minuscole particelle con spessore vicino a un singolo atomo, capaci di immagazzinare energia sulla superficie e favorire il passaggio degli ioni di litio.
Questi materiali, definiti zero-dimensionali, rappresentano una promettente frontiera per lo sviluppo di tecnologie di accumulo energetico più efficienti e sostenibili, applicabili in auto elettriche, mezzi pubblici, dispositivi elettronici e sistemi energetici.





