Cronaca - 04 dicembre 2025, 12:35

Maxi operazione antidoping: perquisizioni anche a Novara nell’inchiesta nazionale sui farmaci illeciti

Il Nas passa al setaccio decine di province: coinvolto anche il Novarese nell’indagine coordinata dalla Procura di Savona sul traffico di sostanze dopanti legate al bodybuilding

Maxi operazione antidoping: perquisizioni anche a Novara nell’inchiesta nazionale sui farmaci illeciti

È arrivata fino a Novara la vasta operazione antidoping che all’alba di giovedì 4 dicembre 2025 ha mobilitato i Carabinieri del NAS di Torino e Genova. L’attività investigativa, disposta dalla Procura della Repubblica di Savona, mira a smantellare un presunto circuito di distribuzione illegale di farmaci utilizzati per potenziare le prestazioni fisiche, molto diffusi nell’ambiente del bodybuilding.
L’inchiesta ha portato all’esecuzione di oltre sessanta perquisizioni in tutta Italia. Oltre al Novarese, sono state coinvolte numerose province tra cui Milano, Monza, Alessandria, Brescia, Como, Udine, Roma, Salerno, Siena, Verona e molte altre, in un’operazione definita “capillare” dagli inquirenti. Accertamenti e controlli sono stati condotti in abitazioni, palestre e spazi frequentati da persone ritenute legate, a vario titolo, alla circolazione delle sostanze illecite.
Secondo quanto emerso, l’attenzione degli investigatori si concentra su un presunto traffico di farmaci dopanti non conformi alle normative: prodotti utilizzati per aumentare la massa muscolare e migliorare le performance, spesso reperiti attraverso canali paralleli e non autorizzati. L’attività dei NAS ha previsto anche il sequestro del materiale rinvenuto, con il supporto dei comandi territoriali e della Sezione Criptovalute del Comando Antisofisticazione Monetaria, chiamata a verificare eventuali transazioni legate all’acquisto o allo scambio delle sostanze.
L’operazione ha interessato il mondo del fitness e del culturismo, dove – spiegano gli investigatori – la domanda di prodotti dopanti resta elevata e frequentemente soddisfatta tramite reti informali e difficili da intercettare.
Il procedimento giudiziario è ancora nella fase preliminare, e per tutte le persone coinvolte vale il principio di non colpevolezza fino a eventuale sentenza definitiva.

Redazione

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