Economia - 01 dicembre 2025, 15:50

La cultura della strategia tra gioco e vita reale

https://unsplash.com/it/foto/giocattolo-di-plastica-blu-e-bianco-i_qs6f6y8ag

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La capacità di pianificare, prevedere e calcolare mosse future è una delle competenze che più definiscono l’essere umano: è un’attitudine che attraversa culture, epoche e contesti, manifestandosi tanto nei grandi processi decisionali quanto nei gesti quotidiani. Dal modo in cui si conduce un negoziato politico alla struttura di un romanzo, dallo sport ai giochi da tavolo, la strategia si rivela una lente attraverso cui osserviamo e interpretiamo il mondo.

Ogni grande narrazione, che sia un romanzo, una serie televisiva o un film, si regge su un equilibrio sottile di tattiche e colpi di scena. Gli intrecci si sviluppano attraverso mosse studiate, colpi di scena e ribaltamenti, ricalcando le dinamiche strategiche che da secoli caratterizzano i giochi della socialità. Tra questi, gli scacchi rimangono la metafora più potente della vita come campo di battaglia mentale: ogni pezzo ha un ruolo, ogni movimento genera conseguenze e ogni errore può diventare irreversibile. Altrettanto emblematico è Risiko, in cui la conquista del mondo è una questione di calcolo, diplomazia e capacità di stringere alleanze temporanee, pronte a dissolversi non appena lo scenario cambia.

Anche giochi di carte, dai più semplici ai più complessi, richiedono una finezza strategica tutt’altro che banale. Senza arrivare al poker, pensiamo solo alla scala 40, che obbliga i giocatori a elaborare combinazioni, mascherare intenzioni, prendere tempo e attendere l’attimo decisivo per calare le proprie carte, arrivando a trasformare una mano ordinaria in una vittoria insperata. Queste dinamiche non sono lontane da quelle che si incontrano nella vita reale: un consiglio di amministrazione, ad esempio, è spesso il teatro di decisioni che devono considerare rischi, opportunità, tempistiche e reazioni delle persone coinvolte. Allo stesso modo, in un campo da calcio, la strategia si manifesta nelle scelte dell’allenatore, che deve capire quando affondare il colpo e quando attendere per sfruttare un varco improvviso.

Non sorprende quindi che molte opere letterarie e cinematografiche ruotino attorno a personaggi dotati di grande intuito strategico. Da Ulisse, maestro di astuzia e inganno, fino ai protagonisti delle saghe contemporanee come Game of Thrones, dove ogni alleanza e tradimento sembrano usciti da una gigantesca partita a scacchi, la capacità di leggere il contesto e anticipare gli eventi diventa un tratto distintivo. La politica internazionale stessa si regge su equilibri fragili, decisioni calibrate e scenari in continua evoluzione, proprio come una trama costruita per sorprendere il lettore.

La strategia che prende forma tanto in una partita di Risiko, quanto in una narrazione complessa o in una scelta politica, è ciò che ci permette di trasformare in progetto un’incertezza: è il filo invisibile che collega la quotidianità alle grandi storie collettive, ricordandoci che ogni mossa, piccola o grande, contribuisce a dare senso a un disegno più grande.

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