Regione - 28 novembre 2025, 07:20

Emissioni di ammoniaca in agricoltura, proroga a sette anni per le aziende già adeguate

Il Consiglio approva a maggioranza la delibera che estende i tempi di adeguamento agli standard per la qualità dell’aria e elimina l’obbligo di comunicazione preventiva e copertura fissa delle letamaie

Emissioni di ammoniaca in agricoltura, proroga a sette anni per le aziende già adeguate

Il Consiglio regionale, in chiusura di seduta, ha approvato a maggioranza la delibera sulle emissioni di ammoniaca in agricoltura, collegata al Piano regionale per la qualità dell’aria. La norma stabilisce che le aziende agricole che hanno completato interventi di adeguamento subito prima dell’entrata in vigore del Piano stralcio agricoltura avranno sette anni di tempo – invece dei precedenti cinque – per conformarsi pienamente agli standard ambientali.

Non sarà inoltre necessaria la comunicazione preventiva degli spandimenti né l’installazione obbligatoria di coperture fisse sulle letamaie. Secondo il presidente della Commissione agricoltura, Claudio Sacchetto, “per le organizzazioni agricole l’obbligo delle coperture fisse comporterebbe costi elevati e complicazioni con i Comuni per i permessi. Con l’approvazione di questa delibera, le aziende potranno adottare nuove tecnologie per ridurre le emissioni e disporre di più tempo per adeguarsi”.

Durante la seduta sono stati approvati anche due emendamenti tecnici presentati dallo stesso Sacchetto e dal consigliere Sergio Bartoli sulle tempistiche di adeguamento.

I consiglieri di maggioranza Annalisa Beccaria (Fi), Silvio Magliano (Lista Cirio), Roberto Ravello (FdI) e Marco Protopapa (Lega) hanno sostenuto la bontà del provvedimento: “Voteremo convintamente a favore di un provvedimento adottato in armonia con le associazioni degli agricoltori. Attraverso buone pratiche ridurremo le emissioni di ammoniaca nell’ambiente, anche prima di altre regioni. Il nostro approccio è razionale, non ideologico: puntiamo a un ambientalismo ragionevole ed equilibrato”.

Dal fronte opposto, i consiglieri Alice Ravinale (Avs), Alberto Unia e Sarah Disabato (M5s) hanno espresso contrarietà alla norma: “Pur riconoscendo le difficoltà delle aziende, la delibera concede solo proroghe. Servirebbero dati certi, regole precise, verifiche puntuali e un maggiore sostegno agli allevatori, soprattutto di fronte alla crisi climatica che impatta direttamente sul mondo agricolo”.

comunicato stampa a.f.

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