Il nuovo contratto della dirigenza medica e sanitaria 2022-2024 mette in luce un divario retributivo che il sindacato Nursing Up definisce “intollerabile”. "Gli aumenti per la dirigenza sono legittimi e consistenti – afferma Antonio De Palma, presidente di Nursing Up – ma gli infermieri restano drammaticamente indietro".
Secondo i dati ufficiali, i dirigenti riceveranno oltre 500 euro lordi al mese, con arretrati fino a 13.480 euro, mentre gli infermieri del comparto avranno un aumento medio lordo di 172,70 euro, che si traduce in circa 100 euro netti in busta paga.
De Palma sottolinea inoltre come il metodo di calcolo dell’Aran sovrastimi le medie, includendo indennità che spettano solo a pochi, come quelle del pronto soccorso, e che i professionisti di chirurgia, medicina, ambulatori e altre aree non percepiranno mai.
"Il divario è enorme e sproporzionato – aggiunge il sindacalista – gli stipendi degli infermieri sono tra i più bassi d’Europa, tra 1.450 e 1.750 euro netti. Mancano circa 175.000 infermieri, i turni sono insostenibili, aumentano le fughe all’estero e le dimissioni".
Secondo Nursing Up, il contratto della dirigenza dimostra che le risorse ci sono, ma per gli infermieri non sono state destinate. "Il rilancio della professione annunciato dal Governo non c’è stato. Servono investimenti seri e concreti, non promesse".





