Sanità - 19 novembre 2025, 07:10

Infermieristica italiana, De Palma: “Stipendi tra i più bassi d’Europa, gap vergognoso che va colmato subito”

Secondo l’Ocse gli infermieri italiani percepiscono in media 48mila dollari l’anno, molto meno rispetto alla Germania, Spagna e Paesi nordici. Il presidente del Nursing Up denuncia la fuga verso l’estero e chiede un piano strutturale di rivalutazione salariale

Infermieristica italiana, De Palma: “Stipendi tra i più bassi d’Europa, gap vergognoso che va colmato subito”

«Gli infermieri italiani sono tra i meno pagati dell’Occidente e nulla è cambiato negli ultimi anni». Così Antonio De Palma, presidente del sindacato Nursing Up, commenta i dati recentemente diffusi dall’OCSE, che confermano come la retribuzione media dei professionisti italiani nel settore sanitario sia drammaticamente al di sotto della media dei Paesi avanzati. Con 48mila dollari PPP annui, l’Italia si colloca agli ultimi posti dell’Europa occidentale, lontana dai 73mila dollari della Germania e della Spagna e dai 75mila dei Paesi nordici.

«Parliamo di circa 27-33mila euro lordi annui, che corrispondono a uno stipendio netto mensile tra i 1.450 e i 1.750 euro – sottolinea De Palma –. Una cifra insufficiente a garantire una vita dignitosa, soprattutto considerando il costo della vita nel nostro Paese».

Il presidente di Nursing Up denuncia la responsabilità storica dei governi italiani: «Per vent’anni la politica sanitaria ha ignorato gli infermieri, trattandoli come una voce di costo. Il risultato è un’escalation di carenze di personale, turni massacranti e un esodo silenzioso verso l’estero, dove i nostri professionisti ricevono stipendi doppi e condizioni di lavoro dignitose».

De Palma invita all’adozione di misure strutturali: «Non bastano bonus spot o promesse illusorie. Serve un piano nazionale di rivalutazione salariale, percorsi di carriera reali e il riconoscimento delle competenze avanzate. Il nostro Sistema Sanitario Nazionale non reggerà ancora a lungo se gli infermieri continueranno a essere trattati come lavoratori di serie B».

«È tempo di dire basta – conclude –. La motivazione nasce dal rispetto, e il rispetto passa dagli stipendi, dalle condizioni di lavoro e dal riconoscimento del nostro ruolo. L’OCSE ha parlato chiaro. Ora tocca alla politica, senza più alibi».

comunicato stampa a.f.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU