Tensione in commissione consiliare a Novara sulla gestione dei nuovi alloggi popolari in costruzione. L’assessore ai Lavori pubblici Rocco Zoccali ha parlato di una gestione «deficitaria» da parte dell’Atc Nord Piemonte, definendo «un suicidio annunciato» l’idea di affidarle anche i 164 appartamenti in corso di realizzazione tra l’ex campo Tav e l’area di Sant’Agabio, in parte finanziati con fondi Pnrr.
Zoccali ha anticipato che il Comune sta valutando «ipotesi alternative», come la creazione di un ufficio comunale dedicato, per evitare che i nuovi edifici «di ultima generazione» finiscano presto nel degrado. Una posizione netta che ha trovato l’appoggio dei consiglieri di minoranza, da Cinzia Spilinga e Rossano Pirovano (Pd) a Mario Iacopino (M5S), tutti d’accordo sulla necessità di affiancare alla costruzione un progetto sociale capace di evitare la nascita di nuovi ghetti urbani.
Il capogruppo Pd Nicola Fonzo ha rilanciato l’idea di una gestione ibrida pubblico-privata, per garantire efficienza e inclusione: «Una quantità di alloggi così grande tutta insieme non si è mai vista. Serve capire come farli vivere, non solo abitare».
Sul piano operativo, Zoccali ha confermato che al campo Tav i lavori termineranno entro marzo 2026, con collaudo a giugno, in linea con le scadenze Pnrr. Diversa la situazione tra via Bonola e via della Riotta, dove il cantiere, fermo da un anno per la presenza di amianto e idrocarburi, ripartirà lunedì: lo smaltimento di circa 400 tonnellate di materiale comporterà un aumento dei costi di un milione di euro e il rinvio della conclusione a dicembre 2027.
Immediata la replica di Atc Nord Piemonte, che ha espresso «rammarico» per le parole dell’assessore ricordando l'impegno nella riqualificazione dell’ex Tav e nello spostamento di 85 famiglie, molte delle quali morose. L’Agenzia rivendica anche la «collaborazione positiva con il sindaco Canelli e l’assessore Armienti» e gli investimenti avviati negli ultimi anni.
Il confronto ora si sposta sul piano politico: la scelta tra la gestione Atc o una via autonoma comunale sarà uno dei dossier più delicati dei prossimi mesi, destinato a segnare il futuro dell’edilizia pubblica a Novara.





