Passaporti anche negli uffici postali: parte il servizio Polis nella provincia di Novara

È ufficialmente partito anche nella provincia di Novara il nuovo servizio di rilascio e rinnovo dei passaporti negli uffici postali Polis. L’iniziativa, frutto della collaborazione tra Poste Italiane, il Ministero dell’Interno e il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, è stata presentata oggi a Romentino, nell’ufficio postale della cittadina, alla presenza del sindaco e presidente della Provincia Marco Caccia, del questore di Novara Fabrizio Roberto della Vigna e di alcuni rappresentanti di Poste Italiane.

Il servizio è disponibile in 81 uffici postali della provincia di Novara, nei Comuni con meno di 15 mila abitanti. In Piemonte la rete si estende anche alla provincia di Vercelli, dove sono 74 gli uffici abilitati, per un totale regionale di 155 sportelli in cui sarà possibile richiedere o rinnovare il passaporto.

A livello nazionale, il numero complessivo di uffici postali in cui è attivo il servizio raggiunge quota 3.215, di cui 2.800 uffici Polis e 415 situati nei grandi centri urbani.

Con l’introduzione di questo nuovo servizio, Poste Italiane compie un ulteriore passo nel progetto Polis, volto a rendere accessibili i servizi della Pubblica Amministrazione anche nei centri più piccoli. In Piemonte sono già 1.065 gli uffici postali coinvolti e oltre 4.000 i servizi pubblici digitali erogati, a conferma di un processo di innovazione e inclusione sempre più diffuso.

Per ottenere il passaporto sarà sufficiente presentarsi in uno degli uffici abilitati con un documento d’identità, codice fiscale e due fotografie. In sede si potranno pagare il bollettino da 42,50 euro e la marca da bollo da 73,50 euro. In caso di rinnovo, andrà consegnato anche il vecchio passaporto o la copia della denuncia di smarrimento o furto.

Grazie alla nuova piattaforma tecnologica, l’operatore postale raccoglierà dati e impronte digitali e invierà la documentazione all’ufficio di Polizia di competenza. Il passaporto potrà poi essere recapitato direttamente a domicilio, modalità scelta nel 79% dei casi dai cittadini dei piccoli centri.