La richiesta di una clausola di salvaguardia efficace per limitare i danni causati dall’import selvaggio di riso è importante per tutelare i record della filiera nazionale dopo il crollo dei prezzi pagati ai risicoltori italiani proprio a causa degli arrivi di prodotto straniero che non rispetta gli standard produttivi europei. Ad affermarlo sono Coldiretti e Filiera Italia che commentano favorevolmente la proposta di revisione del Regolamento relativo al Sistema di Preferenze Generalizzate (Spg) portata dall’Italia.
“La proposta attuale rischia di dare vita a una clausola di salvaguardia che, seppur basata sull’automatismo, potrebbe rivelarsi totalmente inefficace per la tutela del riso europeo. Infatti, se applicata nelle modalità proposte, si attiverebbe solo al superamento di oltre 600mila tonnellate di riso base lavorato, una quantità assolutamente inaccettabile e inutile a difendere la filiera nazionale. Un meccanismo del genere rischierebbe così di lasciare scoperti produttori e lavoratori italiani, senza offrire una vera risposta alle sfide concorrenziali degli ultimi anni”, spiega Fabrizio Rizzotti, vicepresidente di Coldiretti Novara-Vco con delega al settore risicolo.
“Le importazioni selvagge hanno fatto crollare le quotazioni all’origine del prodotto nazionale che per le varietà più note come il Carnaroli o l’Arborio sono quasi dimezzate, passando indicativamente da 1,-1,10 euro al chilo a 60-70 centesimi, nell'attuale campagna, nonostante una produzione di poco sopra i livelli dello scorso anno – ricordano il Presidente di Coldiretti Novara-Vco Fabio Tofi e il Direttore Luciano Salvadori -. A rischio è il futuro di un settore che detiene il primato europeo con l’Italia che garantisce oltre il 50% dell’intera produzione di riso della Ue di cui è il primo fornitore”.





