È Antonio Albanese il vincitore del Premio Stresa di narrativa 2025 con il romanzo La strada giovane (Feltrinelli). L’attore e scrittore si è imposto con 29 voti, staccando di nove lunghezze Nadia Terranova (Quello che so di te, Guanda), mentre il terzo posto è andato a Dario Voltolini con Dagli undici metri (Baldini + Castoldi), che ha raccolto 16 preferenze. A seguire Edoardo Albinati (I figli dell’istante, Rizzoli) con 11 voti e Wanda Luban (Gli artigli di Dio, Alter Ego Edizioni) con 9.
La cerimonia conclusiva si è svolta domenica 26 ottobre al Regina Palace Hotel di Stresa, davanti a un pubblico numeroso e alla presenza dei cinque autori finalisti. Lo spoglio dei voti è stato, come da tradizione, in diretta, mantenendo alta la suspense fino alla proclamazione finale.
L’andamento del voto ha riservato qualche sorpresa. Nelle prime fasi, sembrava profilarsi una distribuzione equilibrata tra i finalisti, con Wanda Luban inizialmente in vantaggio. Poi La strada giovane ha preso il largo, mentre Terranova ha recuperato nel finale, piazzandosi al secondo posto. “Essere nella cinquina era già una grande soddisfazione – ha commentato Albanese – ma vincere è un’emozione straordinaria. Questo libro nasce da una storia familiare che porto nel cuore.”
Il romanzo vincitore è infatti ispirato alle vicende dello zio di Albanese, Nico, fuggito da un campo di prigionia tedesco dopo l’8 settembre 1943. Protagonista del libro è Nino, un giovane panettiere siciliano catturato dai tedeschi e deportato in Germania. Dopo una rocambolesca fuga durante la notte di Capodanno del 1944, intraprende un lungo viaggio verso la libertà e il ritorno a casa, tra paura, amicizia e speranza. Un racconto che, come ha spiegato lo stesso autore, “vuole ricordare non solo la memoria di chi ha vissuto quegli anni terribili, ma anche la forza dei giovani che, nonostante le difficoltà, sanno costruire il proprio destino.”
Dietro di lui, Nadia Terranova, già finalista al Premio Strega, ha commosso i lettori con Quello che so di te, un romanzo intimo e profondo in cui la scrittrice esplora la figura della nonna Venere e la memoria nascosta delle donne della sua famiglia. Terzo posto per Dario Voltolini, che in Dagli undici metri racconta l’adolescenza e la crescita attraverso la metafora di un rigore tirato e parato, simbolo del passaggio alla maturità.
Tra gli altri finalisti, Edoardo Albinati con I figli dell’istante offre un ritratto lucido della generazione cresciuta tra gli anni Settanta e Ottanta, tra disillusione e ricerca di identità. Wanda Luban, con Gli artigli di Dio, propone invece una fiaba simbolica e intensa, che segue la storia di una bambina miope come metafora della scoperta del mondo.
Il Premio Stresa di narrativa, che nel 2026 compirà cinquant’anni, è nato nel 1976 grazie all’iniziativa di un gruppo di appassionati di cultura. Il primo vincitore fu Gianfranco Lazzaro, che in seguito divenne anche presidente della giuria. Nel corso dei decenni il premio è cresciuto fino a diventare uno degli appuntamenti letterari più importanti del Nord Italia, confermandosi un punto di riferimento per la narrativa contemporanea.
Con La strada giovane, Antonio Albanese aggiunge così un riconoscimento importante alla sua carriera già ricca e poliedrica, dimostrando che la sua sensibilità artistica sa esprimersi con la stessa intensità sul palco, sul set e sulla pagina scritta.








