La Fimmg pone i territori montani al centro del dibattito sanitario nazionale. Al Congresso di Villasimius, la Federazione dei medici di famiglia ha rilanciato il ruolo della medicina territoriale nei piccoli Comuni e nelle aree a bassa densità. Un’impostazione accolta con favore da Uncem.
«Ho molto apprezzato il lavoro della Fimmg — afferma Roberto Colombero, presidente nazionale Umvem — che ha insistito sul ruolo dei medici nei territori montani, dove vivono poche persone ma che non sono il margine del Paese». Colombero ricorda il percorso condiviso con il vicesegretario nazionale Fimmg Alessandro Dabbene, con Andrea Gonella e con il segretario nazionale Silvestro Scotti, ribadito di recente negli incontri di Borgo San Dalmazzo e Bra.
La richiesta è chiara: «Su salute, sanità, assistenza e welfare nei territori serve un Governo e un Parlamento più attivi e pronti. Con FIMMG lo ribadiamo con forza. Individuiamo nuove soluzioni per dare servizi migliori». Un passaggio concreto riguarda la legge per la montagna: «Ci sono pezzi di risposta nella legge: dobbiamo lavorarci, capire come le incentivazioni ai medici possano garantire la copertura dei posti vacanti, in sinergia con Regioni e Asl».
Lo sguardo è prospettico: «Abbiamo un grande lavoro da fare verso il futuro, ma le reti sono intrecciate nei valori e negli obiettivi, a vantaggio delle comunità locali», conclude Colombero.