Attualità - 12 ottobre 2025, 18:49

“Sotto Attacco”, l’allarme di Enrico Borghi: difendere la democrazia nell’era digitale

Alla Fondazione Marazza il senatore analizza i rischi per il Paese e propone la sicurezza partecipata contro guerra cognitiva e cybercrime

Una serata di grande attualità alla Fondazione Achille Marazza.

 Applausi per l'analisi sulle nuove sfide alla sicurezza nazionale, dalla disinformazione agli attacchi cibernetici.

In un mondo attraversato da tensioni e conflitti non convenzionali, comprendere le minacce che mettono a rischio la nostra sicurezza e la nostra democrazia è diventato un imperativo. Ha risposto a questa esigenza la serata di attualità che ha visto protagonista il senatore Enrico Borghi e il suo ultimo libro, "Sotto Attacco". L'evento, ospitato in una sala gremita, è stato introdotto dal direttore della Fondazione Marazza, dott. Giovanni Cerutti, il cui dialogo con l'autore ha catturato fin da subito l'attenzione del pubblico.

Cerutti ha aperto la serata tracciando con perizia il profilo del senatore della Repubblica Enrico Borghi, figura poliedrica di politico, autore e saggista. Non una mera formalità, ma una chiave di lettura fondamentale per comprendere la profondità dell'analisi contenuta nel libro. Cerutti ha ricordato il percorso del relatore, partito dalle radici del territorio come sindaco di Vogogna e approdato ai vertici delle istituzioni. Come presidente dell'Uncem, ha contribuito in modo significativo alla tutela e allo sviluppo strategico dei territori, un'esperienza che oggi lega indissolubilmente alle sfide per la sicurezza nazionale. La sua competenza è ulteriormente attestata dal suo ruolo di membro della commissione Esteri e Difesa e, per due legislature, membro del Copasir (Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica). Questa introduzione ha permesso ai presenti di inquadrare pienamente la caratura dell'autore, guadagnandosi un sincero apprezzamento.

Al centro del dibattito, i contenuti esplosivi di "Sotto Attacco". Il senatore Borghi ha illustrato come oggi il nostro Paese e l'intero Occidente siano bersaglio di una "guerra ibrida", un conflitto multiforme che non si combatte più solo sul campo di battaglia tradizionale.

Le nuove frontiere dell'attacco

Come emerge chiaramente dal volume, l'attacco si sviluppa su più fronti. Uno dei più insidiosi è quello della guerra cognitiva, combattuta attraverso la disinformazione. Potenze ostili, ha spiegato Borghi, inquinano il dibattito democratico con fake news e narrazioni manipolatorie diffuse sui social media, con l'obiettivo di polarizzare la società, erodere la fiducia nelle istituzioni e indebolire la coesione sociale.

Parallelamente, si sviluppa l'offensiva sul fronte cibernetico, con attacchi hacker mirati a paralizzare infrastrutture critiche come sanità, energia e trasporti. Non meno importante è la minaccia derivante dalle dipendenze strategiche: Borghi ha evidenziato come la dipendenza da altri Paesi per energia, materie prime o tecnologie avanzate rappresenti una vulnerabilità che può trasformarsi in un'arma di ricatto politico.

L'Italia, un bersaglio sensibile

Il libro dedica un'analisi specifica al nostro Paese. Per la sua posizione geostrategica al centro del Mediterraneo e per le sue eccellenze industriali, l'Italia è un "anello debole" ma prezioso, il cui controllo o la cui destabilizzazione avrebbero ripercussioni sull'intera alleanza occidentale. In tema di difesa, ha affermato Borghi con una metafora potente, l'Italia rischia di essere "una tartaruga senza guscio": dotata di grande ricchezza e potenziale, ma priva delle adeguate protezioni per difendersi dalle aggressioni esterne nel nuovo scenario globale.

Una difesa per il futuro: la sicurezza partecipata

Di fronte a uno scenario così complesso, "Sotto Attacco" non si limita alla denuncia, ma avanza una proposta concreta. La difesa non può più essere delegata unicamente alle forze armate e all'intelligence. Il Senatore Borghi ha lanciato il concetto di "sicurezza partecipata": una responsabilità collettiva che chiama in causa ogni cittadino, invitato a sviluppare "anticorpi digitali" contro la disinformazione, e ogni azienda, chiamata a proteggere il proprio patrimonio informatico. È un appello a rafforzare la resilienza del sistema-paese, aggiornando gli strumenti normativi come il Golden Power per tutelare gli asset strategici nazionali.

La serata di Borgomanero si è dunque conclusa non solo con una maggiore comprensione delle minacce attuali, ma anche con una rinnovata consapevolezza del ruolo che ciascuno può giocare nella difesa dei valori democratici. Un evento di alto spessore che ha confermato la vocazione della città a essere un centro vivo di dibattito culturale e civile.

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