Cultura - 28 settembre 2025, 11:01

I giovedì letterari in biblioteca ripartono con un dibattito sull'intelligenza artificiale

Il 2 ottobre a Novara un incontro con Giuseppe Lupo, autore di "Storia d'amore e macchine da scrivere"

I giovedì letterari in biblioteca ripartono con un dibattito sull'intelligenza artificiale

Ripartono il 2 ottobre i “Giovedì letterari in biblioteca” alla biblioteca civica Negroni di Novara. Il primo incontro riguarda il tema “Tra intelligenza artificiale e macchine da scrivere” e vede protagonista lo scrittore e docente universitario Giuseppe Lupo. L’ospite presenta il suo libro “Storia d’amore e macchine da scrivere” (Marsilio) e propone un dibattito sull’intelligenza artificiale moderato da Roberto Cicala.

Il romanzo di Lupo racconta di Salante Fossi, inviato del “Modern Times”, che si trova a Skagen durante il solstizio d’estate, per festeggiare il compleanno del Vecchio Cibernetico e, molto probabilmente, la sua vittoria al Nobel. Il Vecchio Cibernetico ha quasi cent’anni, è nato in Ungheria, è fuggito da Budapest con una donna mentre i carri armati sovietici invadevano la città, ha vissuto e studiato in tutta Europa e, da qualche anno, si è stabilito in Portogallo. Va in giro con la custodia di una Olivetti Lettera 22 per ricordarsi che, dopo anni passati sulle macchine da scrivere e sulle macchine calcolatrici, su vocabolari in ogni lingua, ha inventato Qwerty. Qwerty è la rivoluzione. Non c’è intelligenza artificiale che sia alla sua altezza. Non c’è cosa che non possa fare, anche se nessuno sa che forma abbia, né cosa sia. Salante Fossi non riesce a ottenere niente dal Vecchio Cibernetico, che alle sue domande non risponde, e anzi divaga tra la memoria e i sogni che lo inseguono da una vita, come fantasmi. Ascoltando le sue parole e i silenzi, scoprirà che alcune presenze sono tali anche senza i corpi, che la memoria è un sentimento, che la storia delle macchine in Europa e nel mondo è passata da Ivrea, dall’immaginazione di Adriano Olivetti, che si possono avere molte identità, ma un solo fine, e che Qwerty ha bisogno degli esseri umani così come gli esseri umani hanno bisogno di Qwerty. Una favola cibernetica avvincente e tenera, scritta con una lingua ilare e trasognata. Una storia d’amore, anzi due.

l.b.

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