È scattata ieri mattina, 23 settembre, l’operazione della Polizia di Stato di Novara che ha portato all’esecuzione di misure cautelari nei confronti di nove persone accusate di associazione a delinquere finalizzata al furto aggravato, riciclaggio e autoriciclaggio. A farne le spese una nota casa di moda con sede operativa e base logistica a Novara, colpita da un danno economico stimato in oltre 2 milioni di euro.
Le indagini hanno preso il via nell’aprile 2024, quando il responsabile della sicurezza dell’azienda aveva segnalato la sparizione di capi dal deposito di via Fermi. Poco dopo, una dipendente aveva notato su una piattaforma online la vendita sospetta di articoli non ancora distribuiti nei negozi ufficiali, inclusi prototipi, a prezzi dimezzati.
Secondo gli investigatori, tre dipendenti di una multinazionale della logistica – italiani di 52, 34 e 26 anni – avrebbero prelevato la merce dal magazzino, ora sottoposti all’obbligo di dimora e al divieto di uscita notturna. La rivendita online sarebbe stata gestita da un 28enne con precedenti penali, arrestato insieme alla madre e alla compagna: la prima avrebbe curato il deposito della merce, la seconda le spedizioni.
Gli introiti illeciti sono stimati in circa 1,3 milioni di euro. La polizia ha già sequestrato ai membri del gruppo due villette a schiera, quattro automobili, tre orologi di pregio, conti correnti e denaro contante.
SU