Dal 26 al 28 settembre Borgomanero, Arona e Briga Novarese ospiteranno tre giornate dedicate alla solidarietà e al sostegno delle famiglie più vulnerabili. Le associazioni di volontariato del territorio saranno presenti nelle piazze con l’iniziativa “Anche i brutti ma buoni sostengono il PPFF”, promossa per raccogliere fondi a favore del Progetto Protezione Famiglie Fragili (PPFF), che offre supporto alle famiglie costrette ad affrontare, oltre a situazioni già delicate, anche la malattia oncologica.
I volontari saranno in piazza giovedì 26 settembre a Borgomanero in piazza Martiri, venerdì 27 ad Arona nell’area adiacente al Palacongressi e sabato 28 a Briga Novarese davanti alla chiesa parrocchiale, per incontrare i cittadini e proporre i tradizionali dolci piemontesi, trasformando un gesto semplice in un aiuto concreto.
Attivo anche nell’Asl Novara dall’aprile 2023, il Progetto Protezione Famiglie Fragili nasce grazie alla collaborazione tra istituzioni sanitarie e numerose realtà associative locali. In poco più di due anni ha già seguito 121 nuclei familiari, offrendo un accompagnamento su misura che integra aspetti sanitari, psicologici e sociali. L’obiettivo è permettere a chi affronta una diagnosi oncologica di non rimanere solo e di poter contare su una rete di supporto capace di rispondere ai bisogni quotidiani e alle difficoltà legate al percorso di cura.
Il progetto è portato avanti grazie all’impegno di una mini-équipe multidisciplinare e alla collaborazione di associazioni attive da tempo nel territorio, come Mimosa Amici del D.H. oncologico di Borgomanero, AVO Borgomanero, Briga ODV, Forti e Serene di Arona, Gazza Ladra, Mamre ODV-ETS e Terre della Croatina.
«Le Associazioni di Volontariato hanno consolidato una rete che garantisce sostegno concreto e continuativo alle famiglie fragili» sottolinea Incoronata Romaniello, direttore dell’Oncologia dell’Asl Novara e presidente dell’Associazione Mimosa. A lei fa eco il direttore generale dell’Asl, Angelo Penna, che rimarca come il progetto valorizzi la sinergia tra istituzioni e volontariato, trasformando il territorio in una “rete solidale che non lascia nessuno solo di fronte alla malattia”.