Le mani pensano, disegnano, raccontano. Sono il primo strumento con cui esploriamo il mondo, e sono anche il cuore tematico dell’ottava edizione di Scarabocchi. Il mio primo festival, che torna a Novara dal 12 al 14 settembre con il titolo “U-Mani”. Un’edizione che invita a ripartire dal gesto, dalla materia, dal contatto, per riscoprire l’umanità che si cela dietro ogni tratto, ogni segno, ogni costruzione creativa.
Organizzato dalla Fondazione Circolo dei lettori e da Doppiozero, il festival si conferma come uno degli appuntamenti più originali del panorama culturale italiano, capace di mettere in dialogo grandi e piccoli, artisti e studiosi, creatività e riflessione, in un programma denso e variegato. Il tutto in uno dei luoghi simbolo della città: il Complesso Monumentale del Broletto, che anche quest’anno si trasformerà in uno spazio di incontro e sperimentazione.
«La mano ci ha insegnato a fare e a pensare – spiega Marco Belpoliti, curatore del festival – forse per questo Scarabocchi ha deciso di ricominciare da lì, giocando sulla parola U-mano. Senza le mani non saremmo ciò che siamo: sono il nostro primo strumento evolutivo, e allo stesso tempo una metafora potente dell’essere umano».
Il tema viene sviluppato attraverso incontri, laboratori, performance e attività per tutte le età, a partire dalla lectio di apertura di Telmo Pievani, dedicata proprio alla mano umana come capolavoro di biomeccanica ed espressività.
Tra gli ospiti più attesi figurano Lorenzo Mattotti, che racconterà la genesi delle sue Nuages, una raccolta di disegni in bianco e nero nati da una scrittura automatica e imperfetta, e Tullio Pericoli, in dialogo con il saggista Giuseppe Di Napoli. L’artista visiva Elisa Seitzinger converserà invece con la palmreader Angie Soleluna, esplorando le valenze simboliche e comunicative della mano.
Altrettanto ricco il programma dei laboratori per adulti: dallo scrittore e antropologo Matteo Meschiari, che parlerà delle mani come strumenti di coscienza, allo storico dell’arte Claudio Franzoni, passando per la poetessa Iolanda Stocchi, l’artista Stefano Ricci, la rilegatrice Sandra Cisterna, il narratore gastronomico Chef Ojisan e molti altri.
Per bambine e bambini, Scarabocchi propone un ventaglio di attività capaci di stimolare l’immaginazione e la manualità: dagli atelier con Alberto Pistola, Marco Paschetta, Chiara Casorati, Bruno Testa, Ale Puro, alle esperienze multisensoriali proposte dal collettivo Niente da dire con le artiste Viola Sanguinetti e Camilla Fasola, fino all’emozionante laboratorio di lingua dei segni LIS condotto da Stefania Natalicchio.
A chiudere il festival sarà un dialogo speciale tra Arturo Brachetti e Giuseppe Culicchia, in cui lo showteller e il direttore della Fondazione Circolo dei lettori si confronteranno sul valore delle mani come strumenti di immaginazione e trasformazione.
Tre giorni per imparare, giocare, ascoltare e creare, all’insegna della libertà espressiva e del pensiero condiviso. Scarabocchi – U-MANI non è solo un festival per l’infanzia, ma una vera e propria festa della mente e del gesto, che rinnova – attraverso il disegno, la parola e l’incontro – il suo invito a costruire un mondo più umano, a partire dalle mani. Per il programma completo e le iscrizioni: www.circololettori.it