Nella mattinata odierna la Polizia di Novara ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, disposta dal GIP di Novara su richiesta della Procura della Repubblica, a carico di un sodalizio criminale composto da 3 cittadini albanesi e 2 italiani, dedito allo spaccio all’ingrosso di ingenti quantitativi di droga. L’attività ha interessato Novara, Nibbiola e Vespolate.
Gli agenti della Squadra Mobile, sezione antidroga, in seguito ad un’indagine durata 9 mesi, hanno ricostruito il modus operandi di un gruppo criminale attivo a Novara nello spaccio di droga e capace di piazzare sul mercato circa 30 kg di hashish e 2 kg di cocaina a settimana.
A capo del sodalizio vi sarebbe stato un cittadino albanese di 41 anni, già pregiudicato per altri reati, che si sarebbe avvalso dell’opera di “pochi operatori fidati”, tra cui il fratello di 39 anni, riducendo così al minimo il rischio di essere tradito.
La base operativa, secondo gli inquirenti, era un intero complesso residenziale situato nella zona di Lumellogno, nel quale la droga veniva stoccata per un tempo ridotto e poi immediatamente venduta agli acquirenti finali.
Ogni componente del gruppo avrebbe avuto un proprio ruolo: il fratello del “dominus”, vivendo all’interno del complesso di Lumellogno, fungeva da guardiano della sostanza e si occupava di preparare le dosi; un secondo cittadino albanese, soprannominato il “maggiordomo” di 32 anni, incensurato, era invece addetto al ritiro e alla consegna della droga.
I due cittadini italiani, entrambi residenti in provincia, rispettivamente di anni di 55 e di 52 anni, già muniti di precedenti di polizia avrebbero messo, invece, a disposizione i propri locali per lo stoccaggio dello stupefacente. Tutti gli spostamenti delle sostanze avvenivano tramite un’auto munita di doppi fondi ricavati negli schienali dei sedili posteriori, ai quali si accedeva tramite dei micro pulsanti celati nella tappezzeria. Durante le indagini sono stati eseguiti alcuni sequestri di riscontro all’ipotesi di accusa, nello specifico 30 Kg di hashish e di oltre 2 Kg di cocaina “gialla”, contraddistinta da un colore avorio e da un aroma molto intenso. Il giro di affari si stima fosse intorno ai 400 mila euro mensili.