Il piccolo Comune di Casalvolone, nel cuore della Bassa Novarese, si prepara a rendere omaggio a uno dei più grandi narratori italiani del Novecento, Sebastiano Vassalli, a dieci anni dalla sua scomparsa. L’occasione sarà la presentazione del volume Dalle finestre di questa casa. Vassalli a Pisnengo negli anni della Chimera, un’opera che raccoglie fotografie inedite, lettere e documenti legati al decennio in cui lo scrittore visse nella frazione di Pisnengo, scrivendo alcuni dei suoi romanzi più noti, tra cui La notte della cometa, Marco e Mattio e, soprattutto, il celebre La chimera.
Curiosamente, a precedere il capoluogo è proprio questo piccolo Comune a ricordare con forza le radici novaresi di Vassalli, valorizzando un legame profondo e personale con il territorio. Il volume, curato da Sergio Negri e presentato dal sindaco Ezio Piantanida, nasce dall’idea di Claudio Balzaretti e dalla preziosa collaborazione della vedova dello scrittore, Paola Todeschino Vassalli.
L’appuntamento è fissato per sabato 12 luglio alle ore 11, con la presentazione del libro accompagnata da una visita alla canonica di Pisnengo, dove Vassalli abitò dal 1982 al 1993. L’evento si concluderà con un rinfresco offerto dall’associazione Al me’ pais.
Il sindaco Piantanida racconta: «Abbiamo voluto fortemente conservare una testimonianza di quegli anni vissuti nella canonica della chiesa di Santa Maria Assunta, che rappresentano il periodo in cui Vassalli scrisse i romanzi che gli valsero fama nazionale e internazionale. In particolare, qui compose La chimera, vincitore del premio Strega nel 1990 e tradotto in molte lingue, ambientato in questa stessa pianura che amava profondamente».
Nel decennale della sua scomparsa, Casalvolone desidera lasciare un segno duraturo di questo rapporto fecondo tra scrittore e territorio, un omaggio anche alle parole della moglie, che raccontò come Vassalli avrebbe voluto che sulla sua lapide fosse inciso: «Sebastiano Vassalli, pisnenghese».
Il volume raccoglie, oltre a immagini inedite scattate dallo stesso autore nei luoghi amati, lettere e un testo dedicato alla paniscia e al salame dla duja, raccontando così anche aspetti di storia locale e letteratura che arricchiscono la conoscenza culturale della zona novarese.