Sanità - 08 luglio 2025, 19:20

Maggiore della Carità di Novara: innovazione al servizio della cura personalizzata

Dalla ventilazione protettiva in chirurgia alla teleassistenza per le cronicità fino alle nuove frontiere nella cura del diabete pediatrico: la ricerca dell’Azienda Ospedaliera di Novara migliora la qualità delle cure grazie a tecnologie avanzate, approccio multidisciplinare e attenzione al paziente

Maggiore della Carità di Novara: innovazione al servizio della cura personalizzata

La ricerca condotta all’Azienda Ospedaliero – Universitaria “Maggiore della Carità” di Novara si distingue per l’impegno a tradurre l’innovazione in strumenti concreti per la pratica clinica, promuovendo un approccio sempre più personalizzato che va dalla gestione del paziente chirurgico al sostegno delle fragilità croniche fino alla cura dell’età pediatrica.

In ambito perioperatorio, un recente studio ha valutato l’impiego dell’ecografia polmonare (Lung Ultrasound Score – LUSS) per monitorare l’impatto della ventilazione protettiva in pazienti obesi sottoposti a chirurgia laparoscopica o robotica. Nonostante l’impostazione di livelli di PEEP (Pressione Positiva di Fine Espirazione) personalizzati sulla base dell’indice di reclutabilità polmonare (RIR), è stato osservato un lieve peggioramento del LUSS (Livello di Utilità per il Soggetto) postoperatorio, senza però significative ripercussioni sull’ossigenazione. Questa ricerca conferma l’importanza di strategie di ventilazione personalizzata anche in contesti di elevato rischio come l’obesità, promuovendo un’attenzione particolare al monitoraggio intraoperatorio e postoperatorio grazie a strumenti non invasivi e ripetibili come l’ecografia.

Sul fronte della cronicità, invece, l’AOU di Novara collabora con l'Università del Piemonte Orientale, gruppo di Scienze Infermieristiche, allo studio INTERCOACH dedicato a sperimentare un modello innovativo di teleassistenza infermieristica per anziani con scompenso cardiaco. Il programma combina educazione terapeutica personalizzata e telemonitoraggio domiciliare dei parametri vitali, con un sistema di alert che attiva interventi infermieristici e specialistici tempestivi. I primi dati mostrano un’alta adesione e un buon livello di accettazione, suggerendo che la telemedicina, se integrata nel percorso di cura, possa ridurre le riacutizzazioni, promuovere la domiciliarità e migliorare la qualità della vita delle persone con malattie croniche. Un risultato significativo, anche perché ottenuto in maniera multidisciplinare grazie alla stretta collaborazione tra Medicina Interna, Cardiologia, Direzione delle Professioni Sanitarie e Ingegneria Clinica.

Anche la ricerca pediatrica si muove nella stessa direzione di personalizzazione precoce delle cure. Uno studio osservazionale multicentrico ha infatti analizzato l’impiego dei sistemi automatizzati di somministrazione di insulina (AID) fin dall’esordio del diabete di tipo 1 nei bambini e negli adolescenti. I risultati dopo un anno di follow-up mostrano un controllo glicemico significativamente migliore rispetto agli strumenti tradizionali o alle iniezioni multiple giornaliere. Si tratta di dati che confermano la sicurezza e l’efficacia dell’adozione precoce dei sistemi di somministrazione automatizzata di insulina, supportando la raccomandazione di renderli disponibili fin dall’esordio della malattia per ottimizzare l’autonomia e la qualità di vita di bambini e famiglie.

Dalla chirurgia robotica al telemonitoraggio domiciliare, dalla ventilazione personalizzata alla gestione del diabete in età evolutiva, la ricerca dell’AOU di Novara dimostra come l’innovazione tecnologica e organizzativa possa tradursi in percorsi assistenziali più efficaci, sostenibili e centrati sul paziente, rispondendo con competenza e flessibilità alle sfide di una sanità in continuo cambiamento.

comunicato stampa

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