Sanità - 06 maggio 2025, 08:15

Piano socio-sanitario, Sacchetto: "Una sfida per migliorare la sanità piemontese di forte impronta sociale e sostenibile economicamente"

Dopo molti anni la regione potrà dotarsi di uno strumento in grado di governare le necessità socio- sanitarie per una comunità profondamente mutata

Claudio Sacchetto

Claudio Sacchetto

Dopo molti anni il Piemonte potrà dotarsi di uno strumento in grado di governare le necessità socio- sanitarie per una comunità profondamente mutata.

Il nuovo Piano rappresenta una vera riforma strutturale della Sanità piemontese che garantirà risultati già nel medio periodo e nascerà da una condivisione con tutti i portatori di interesse per dettare le linee generali per i prossimi anni.

L’innovazione sarà al centro, come lo è stata nelle molte azioni messe in campo in questi mesi dagli Assessorati alla Sanità e alle Politiche Sociali come, ad esempio, il Piano di edilizia sanitaria e l’accademia di Edilizia Sanitaria, 1500 nuove assunzioni ad oggi e 2000 entro fine anno, il nuovo CUP integrato con l’intelligenza artificiale, la costituzione delle Aggregazioni Funzionali Territoriali dei Medici di Medicina Generale, le prestazioni aggiuntive sera, sabato e domenica, la telemedicina e la digitalizzazione dei DEA, la Control Room per verificare lo stato dell’arte di prestazioni, erogazioni ed eventuali ritardi, la ricognizione di logistica, affitti, utenze per risparmiare risorse senza tagliare la spesa clinica, l’istituzione de primi IRCCS pubblici del Piemonte, l’umanizzazione dei Pronto Soccorso, l’individuazione del Responsabile Operativo di Presidio, la riduzione dei gettonisti e la nascita del Corpo Logistico Sanitario Piemontese, le azioni per la Disabilità, per gli Anziani non autosufficienti, la Lotta alla povertà, l’Invecchiamento Attivo, la Natalità, i Senza Dimora, i Servizi Sociali destinati ai minori, le Politiche di Welfare Abitativo ed il Servizio civile.

“L’ultima riscrittura integrale del piano socio sanitario – ricorda il Consigliere regionale Claudio Sacchetto, membro della Commissione Sanità -  risale agli anni ‘90, quindi abbiamo deciso di assumerci questa responsabilità, perché riteniamo il cambiamento dei tempi e le innovazioni che stiamo apportando così profondi da meritare un piano d’azione completamente rinnovato, questo sta portando avanti l’Assessore Riboldi col sostegno della Giunta e della maggioranza regionale”.

Il nuovo Piano apporterà cambiamenti importanti nel rapporto tra sanità e sociale, ospedali e territorio, regolamentazione dei rapporti della sanità territoriale e del welfare all’interno delle Asl e degli Ambiti Sociali Territoriali, rapporti con gli erogatori e i consorzi.

“Il nuovo Piano Socio-Sanitario parte da una fotografia che restituisce le caratteristiche attuali della popolazione piemontese. Il 25% è composta di over 65enni, il 40% degli utenti ospedalieri soffre di malattie croniche, il 6,5% degli anziani non è in grado di camminare e il 10% non ha più la possibilità di accedere alle cure. Appare quindi evidente come la Sanità non possa più fare a meno dell’assistenza sociale e che, anzi, vadano opportunamente integrate come stanno facendo gli Assessori Riboldi e Marrone” – sottolinea Sacchetto.

Il lavoro propedeutico fatto in questi mesi  rappresenta un punto di partenza che fornisce alcuni spunti utili da sviluppare e condividere con tutti gli attori coinvolti per un Piano Socio-Sanitario definitivo da 1,6 miliardi di euro l’anno.

Una volta affrontato questo ampio lavoro di confronto e ascolto il Piano arriverà in IV Commissione per la discussione tra le forze politiche, per giungere, infine,  ad un documento che risponda il più possibile alle esigenze dei piemontesi, soprattutto dei più deboli. La necessità è di un Piano che contemperi l’attenzione ai più fragili con la necessità di efficienza sia sul fronte delle risorse sia delle professionalità. Da questa imprescindibile sintesi, deriverà un Piano veramente condiviso, sostenibile e realmente utile alla popolazione piemontese.

L’Edilizia sanitaria avrà una sezione dedicata: dopo decenni di chiusure e assenza di interventi è partito un grande piano di Edilizia sanitaria, il più grande nella storia della regione con 11 nuovi ospedali, 2 grandi ristrutturazioni, 91 case di comunità, 30 ospedali di comunità, 46 centrali operative territoriali.

“Siamo orgogliosi del lavoro dei nostri assessori Riboldi e Marrone a cui non mancheremo di fornire il supporto necessario in questa impegnativa sfida. Non possiamo però non replicare agli attacchi della sinistra che non perde occasione per sollevare sterili polemiche, fare allarmismo o disegnare scenari catastrofici. Contrariamente alla giunta Chiamparino, che con la Dgr 1/600 del 2014 ha operato tagli disastrosi sulla Sanità, un’autentica ‘macelleria sociale’, chiudendo 130 strutture ospedaliere che hanno diminuito in maniera sensibile i posti letto ed isolato la sanità territoriale, l’attuale giunta regionale e Fratelli d’Italia, sta lavorando per allestire un adeguato sistema di medicina territoriale, di strutture assistenziali ed ospedali in grado di rispondere alle differenti necessità dei piemontesi”, conclude Sacchetto.

comunicato stampa a.f.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU