Il “secondo tempo” della presentazione del primo monitoraggio sullo stato di attuazione del PUMS, questra mattina in una seduta della sesta commissione consiliare, è stato caratterizzato da qualche “scintilla” di carattere metodologico, sollevata dal capogruppo del Pd Nicola Fonzo.
Sotto accusa la scelta di tenere il convegno pubblico dedicato alla “restituzione” del monitoraggio prima della commissione consiliare. Una scelta “grave” secondo il capogruppo Dem. “I consiglieri comunali di minoranza – ha spiegato Fonzo - il 10 aprile hanno inviato una richiesta di convocazione di questa commissione esattamente sul tema dello stato di attuazione del Pums. Guarda caso il giorno precedente è stato organizzato il convegno. Non si fa così. Siamo comprensivi, intelligenti, disponibili, ma non fessi”.
“Il regolamento – ha aggiunto Fonzo – prevede che una commissione richiesta dai consilieri vada convocata entro 15 giorni e oggi ne sono passati 20. Ma al di là di questo, se l’assessore non poteva venire in commissione prima di oggi, andava spostato l’evento pubblico. IO queste cose le voglio discutere qui”.
L’assessore Franzoni ha provato a spiegare che da parte sua non c’era stata alcuna volontà di prevaricazione. “La sala era disponibile solo in quel giorno e nei giorni precedenti non mi è stato possibile convocare la commissione a causa di un problema familiare”. L’assessore ha anche affermato di avere informato della decisione il capogruppo del M5S Mario Iacopino. Il quale ha confermato, affermando però di aver garbatamente protestato con l’assessore e ammettendo di non aver informato gli altri capigruppo di minoranza.
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