Quello del gioco d’azzardo è un tema sul quale le istituzioni si confrontano periodicamente. Numerosi sono stati i provvedimenti presi in questo anno per la tutela del gioco sicuro, ma ad incuriosire maggiormente sono forse i dati sulle attività registrate negli ultimi tempi, che rivelano quanto certe attrazioni attecchiscano nello Stivale. Ci sono casi particolari come quello del Piemonte, in cui 1/3 della popolazione giocherebbe più o meno assiduamente. Si stima che siano soprattutto gli uomini a tentare la fortuna, concentrandosi su lotterie et similia, oltre che sulle classiche scommesse sportive. L’avanzamento del digitale non ha modificato più di tanti le abitudini di chi si dedicava già a volentieri al gioco dalle parti di Torino e dintorni.
La spesa annua nel solo Piemonte è di 6 miliardi di euro, per una media di 1.547 euro per abitante. Le perdite totali superano facilmente il miliardo, il che si traduce in un ammanco di 250 euro a persona. Più della metà dei giocatori si rivolge alle piattaforme online, dove confluisce il 25% delle perdite. Per i soli giocatori che operano in rete la spesa complessiva sfiora i 1.000 euro. Le province di Cuneo e di Torino sono quelle in cui è più facile individuare giocatori etichettabili come habitué. Nel complesso, comunque, i dati del Piemonte non raggiungono la media delle altre regioni, considerando che la cifra pro-capite nazionale si aggira sui 1827 euro, anche se negli ultimi tempi la mole di gioco è aumentata non poco.
Il Piemonte è infatti la sesta regione in Italia per gioco online e l’ottava per quanto riguarda il gioco dal vivo. Nel primo caso sono stati riscontrati più di 900.000 account in tutta la regione, di cui 293.695 aperti soltanto nel 2021. Stando alle rilevazioni riportate sul Libro Blu, documento ufficiale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, per il solo gioco fisico la raccolta sarebbe di 2 miliardi e 754 milioni di euro, a fronte di poco più di 2 miliardi di vincite e 717 milioni di spesa. Per il solo bingo la raccolta è di oltre 40 milioni: un dato che non sorprende più di tanto, considerando che sommando Piemonte e Valle d’Aosta si arriva a 11 sale. Per l’ippica, invece, non si raggiungono i 10 milioni.
Insomma, è innegabile che in questa zona l’attenzione al gioco non sia affatto irrilevante. Come se non bastasse, in tempi recenti i numeri relativi a slot e videopoker nel Piemonte sono aumentati del 10%. Eppure, proprio questa regione si era mossa qualche anno fa pur di reprimere il gioco illegale e ridurre in qualche misura le varie attività. Prevedere il futuro sembra sempre più arduo quando si tratta di analizzare dati e statistiche di questo tipo, perché bastano pochi e piccoli particolari per attivare nuovi giocatori.
La rete ha rivoluzionato indubbiamente il settore dell’intrattenimento e nello specifico anche quello del gioco. Se prima si era costretti a lunghe file dal vivo, oggi gli amanti dei giochi ad estrazione si riversano volentieri nelle sale di bingo online. Difficilmente, comunque, il Piemonte potrà eguagliare i numeri delle più grandi regioni d’Italia. Le possibilità che la mole di gioco torni ad essere più contenuta già a partire dall’anno prossimo non sono affatto remote.