Quattordici milioni e mezzo di euro per realizzare un impianto di produzione di biometano a partire da scarti organici, come rifiuti urbani e residui della trasformazione alimentare. Li ha erogati Intesa San Paolo nell’ambito del plafond di 8 miliardi di euro che il gruppo ha destinato alla transizione delle imprese verso il nuovo modello economico circolare. L’obiettivo è separare lo sviluppo economico dallo sfruttamento delle risorse naturali esauribili e ridisegnare il sistema industriale in ottica rigenerativa. L’intervento rientra nel più ampio piano di Intesa Sanpaolo di supporto agli investimenti delle aziende nella transizione ambientale e negli obiettivi legati al PNNR.
L’impianto è già in corso di realizzazione nel sito dell’azienda Koster di San Nazzaro Sesia, in Tenuta Davesio, al confine con la provincia di Vercelli. Qui dal 2002 l’azienda opera nel settore del trattamento dei rifiuti organici urbani, degli sfalci vegetali e degli scarti alimentari, producendo compost. Una azienda familiare che gestisce lo smaltimento dell’umido per il Consorzio Basso Novarese. A San Nazzaro vengono trattate circa 80.000 tonnellate/anno, con la produzione di circa 35.000 tonnellate/anno di compost.
Il nuovo impianto entrerà in funzione entro l’anno e beneficerà dei Titoli di Efficienza Energetica (“certificati bianchi”), che attestano il conseguimento di risparmi energetici attraverso l’applicazione di tecnologie e sistemi efficienti. La sua capacità di lavorazione è di circa 60.000 tonnellate di rifiuti umidi urbani, fanghi biologici, sfalci erbosi e residui della trasformazione alimentare, trasformati in gas naturale attraverso un processo di digestione anaerobica. Il secondo passaggio prevede la raffinazione del biogas per ottenere circa 4,9 milioni di metri cubi di biometano, che verrà compresso e immesso nella rete nazionale del gas. Il residuo della lavorazione, in piena ottica circolare sarà trasformato in compost da impiegare come fertilizzante biologico.