Un consiglio comunale, quello andato in scena ieri a Palazzo Cabrino dominato dalle preoccupazioni per il futuro, sul piano finanziario con le incognite per i bilanci degli enti locali nascoste nelle pieghe della legge di bilancio in gestazione a Roma, per i timori sulle possibili rimodulazioni degli stanziamenti già attenuti sul Pnrr e per il clima generale in città soprattutto a proposito dei numerosi episodi di criminalità che si stanno susseguendo negli ultimi mesi. Facendo leva sui risultati rivendicati dal sindaco su occupazione e inversione del trend demografico, la maggioranza ha trovato l’ottimismo e le energie per portare a casa senza troppi patemi il Documento unico di programmazione (Dup) 2024-26, cioè la “magna charta” delle intenzioni politico amministrative che guideranno l’amministrazione nei prossimi anni.
La discussione sul documento è stata caratterizzata dall’esame degli emendamenti: non solo della minoranza, come è fisiologico, ma, come a Novara è diventato usuale, anche della maggioranza. Ne erano stati presentati 42: dieci dalle forze di maggioranza, sottoscritti da tutti i capigruppo, di cui uno firmato dal sindaco (a questo assetto si è arrivati dopo una serrata trattativa tra i partiti e con l’assessore al bilancio Silvana Moscatelli, ieri assente per indisposizione) e 32 dei partiti di opposizione. Di questi però, cinque emendamenti presentati dal consigliere Baroni di Insieme Per Novara sono stati cancellati perché contenevano riferimenti sbagliati e non erano accoglibili, e tre emendamenti del M5S sono stati ritirati dai proponenti.
Quattro proposte emendative delle minoranze sono state approvate: 2 del M5S, per realizzare un Centro del riuso e un'area attrezzata per camper e roulotte, e 2 del Pd, per assegnare un budget di spesa al Consiglio comunale dei bambini e per fornire un adeguato sostegno di educatori ai disabili iscritti ai centri estivi. A loro volta le minoranze ne hanno votati 4 della maggioranza, passati all'unanimità, compreso quello del sindaco, che disegna un abbozzo di politiche a sostegno delle famiglie con minori.
Un dibattito che ha alternato momenti di maggiore polemica e tensione a spazi di dialogo e di condivisione.
Come sempre sulle valutazioni di fondo le posizioni sono rimaste lontane. Alla fine il Dup è passato con i voti favorevoli della maggioranza.