A partire da dopodomani, venerdì 11 dalla diga della Miorina a Sesto Calende, l’infrastruttura che regola i rilasci di acqua dal bacino del Lago Maggiore verso il Ticino e il sistema dei canali irrigui del novarese e della Lomellina, uscirà soltanto il cosiddetto deflusso minimo vitale. Sia tratta della quantità minima di acqua necessaria per non alterare l’equilibrio biologico dei corsi d’acqua che stanno a valle del Lago. Lo conferma Doriana Bellani, la direttrice del Consorzio Ticino, che gestisce la diga.
Da alcuni giorni sulla gestione dei livelli del lago e sui rilasci destinati agli usi agricoli sono in corso proteste contrapposte: da una parte gli operatori del turismo e in particolare della navigazione lamentano lo svuotamento del bacino a causa delle grandi quantità d’acqua inviate ai canali con conseguenti difficoltà per i traghetti; dall’altra i risicoltori che chiedono di mantenere ancora per qualche giorno alta la quantità d’acqua prelevata dal lago: sono i giorni cruciali per la coltivazione del riso e una riduzione forte della disponibilità potrebbe danneggiare le aziende. Un tentativo di mediazione è stato messo in campo ieri dalla Regione Piemonte, ma a quanto pare invano: anche oggi la portata d’acqua inviata ai canali è stata ulteriormente ridotta rispetto a ieri: alle 8 di questa mattina uscivano dalla Miorina 118 metri cubi al secondo, contro i 124 di ieri alla stessa ora.
Ieri sera, di fronte alla prospettiva di un “taglio” della disponibilità d’acqua , il Consorzio di Irrigazione Est Sesia, che gestisce i canali del Piemonte Orientale e della Lomellina aveva proclamato lo stato di emergenza, annunciando una “rotazione” dell’afflusso di acqua nelle diverse aree della rete.