"Oggi abbiamo audito in Commissione le rappresentanze sindacali dei dipendenti del CUP Piemonte, il Centro Unico di Prenotazione per le prestazioni dei servizi sanitari regionali. Il Centro Unico di Prenotazione è un servizio fondamentale per i cittadini, ma spesso i lavoratori non sono messi nelle condizioni di svolgere adeguatamente il proprio lavoro. La causa prima è la politica di esternalizzazione, voluta dalla Regione, che fin dal lontano 2010 ha colpito pesantemente il settore. Dalla diminuzione dello stipendio delle lavoratrici e dei lavoratori fino alla diffusione dei contratti part-time invece di quelli full-time. Il tutto, chiaramente, senza un miglioramento del servizio, nonostante il grande lavoro svolto quotidianamente dai dipendenti", denuncia il gruppo regionale del M5S.
"Ora, con l’appalto in scadenza, il modello del Cup va ripensato e migliorato. Il Movimento 5 Stelle è convinto della necessità di reinternalizzare il servizio e abbandonare la gestione privata, avviando un confronto serio e concreto con lavoratori e sindacati per garantire le giuste tutele. Chiederemo alla Giunta Cirio di istituire un tavolo per valutare le modalità del ritorno al pubblico e, nel mentre, di impegnarsi per ottenere condizioni migliori di lavoro per i dipendenti".
"Intanto Cirio e Icardi continuano ad affermare di aver riportato le liste d’attesa ai livelli pre-pandemia. Chi tenta di accedere ai servizi sanitari piemontesi sa che la realtà è ben diversa e non abbiamo minimamente contezza di quante persone, in attesa di una visita, siano costrette a migrare al privato per ovviare ai tempi biblici del servizio pubblico oppure a lunghi viaggi per raggiungere ospedali di province diverse dalla propria", concludono la capogruppo regionale Sarah Disabato e i consiglieri Ivano Martinetti e Sean Sacco. "Gli annunci sui giornali e gli slogan da campagna elettorale non servono a nulla, per rilanciare la sanità regionale servono chiarezza e serietà".
Sulla stessa falsariga il commento di Francesca Frediani, consigliera regionale di Unione Popolare: "La richiesta primaria è quella di sospendere la procedura di appalto per portare avanti un confronto a livello sindacale, chiedendo in primis massima attenzione alle condizioni contrattuali che verranno applicate con il nuovo affidamento. Il contratto multiservizi, attualmente vigente, non è adeguato e non garantisce tutele ai lavoratori, che invece dovrebbero essere inquadrati in ambito sanitario, considerato il tipo di servizio che garantiscono".
"In secondo luogo, si dovrebbe considerare di riportare questo servizio fondamentale per i cittadini nell’alveo della sanità pubblica per evitare tutte le storpiature prodotte dalle esternalizzazioni a società esterne. Il continuo turnover e il part time forzato, il mancato riconoscimento dell'eccezionalità del lavoro domenicale, a fronte di una retribuzione non all’altezza delle competenze richieste, incidono pesantemente sulla qualità del servizio del CUP".
"Il quadro generale di questa situazione è, tuttavia, la gestione poco chiara delle agende da parte delle ASL, con la scarsa disponibilità di spazi per le prestazioni richieste che comportano lunghi tempi di attesa o spostamenti verso strutture situate anche a lunghe distanze. Abbiamo chiesto di approfondire questo tema attraverso un confronto con i soggetti competenti, con l’obiettivo primario di sostenere i lavoratori, ma anche di capire se la gestione delle prenotazioni sia svolta in modo adeguato per garantire un buon servizio ai cittadini", conclude Frediani.
"A distanza di un mese dall’audizione in Consiglio regionale dei lavoratori del call center del CUP Piemonte, il centro unico prenotazioni, l’assessore Icardi non ha trovato tempo nella sua agenda per incontrare le organizzazioni sindacali e ascoltare dalla loro voce la criticità di un servizio fondamentale per i cittadini piemontesi. Criticità che sono state ribadite oggi durante l’audizione in IV Commissione", attaccano i due esponenti del Pd regionale Daniele Valle e Diego Sarno.
"Cirio e Icardi preferiscono annunciare risultati “straordinari” sul fronte delle liste di attesa, anziché rendere più efficiente il servizio delle prenotazioni. Per farlo, occorre affrontare alcuni nodi, a cominciare dal potenziare la presenza degli operatori durante i giorni infrasettimanali. A luglio scade l’attuale appalto e Icardi sembrerebbe orientato ad un affidamento triennale alle condizioni esistenti, quindi confermando tutto ciò che non funziona! Una scelta sbagliata: si opti per una proroga di sei mesi, così da poter predisporre il nuovo bando tenendo conto delle attuali problematiche, nonché dell’esperienza maturata durante la pandemia; oppure si abbia il coraggio di reinternalizzare il servizio (lo hanno fatto ad Alba e in Puglia), una soluzione avrebbe il merito di sottrarre i dipendenti a questi continui cambi d’appalto e di condizioni di lavoro", concludono i due consiglieri regionali del Pd.