Un 2022 da record, anche se non è necessariamente una buona   notizia. Ma di sicuro sono numeri che raccontano di uno spirito di   dedizione e servizio senza pari. Sono le cifre che riassumono l'anno di   attività del Soccorso alpino e speleologico piemontese, arrivato  a  gestire 2.122 eventi di soccorso tramite la sua centrale operativa,  con  1.310 missioni effettuate e 1.596 persone aiutate.
Delle 1.596 persone recuperate nel 2022, l’80,8% ha richiesto un intervento di
soccorso tecnico-sanitario con 438 illesi (27%), 1.083 feriti (68%) e 75 deceduti
(5%).  Quest’ultima categoria mostra un netto calo rispetto agli  anomali 92  decessi del 2021, riportando il dato più vicino alla media  pluriennale.
Le principali cause di infortunio in montagna sono le cadute (48%) seguite dai malori (19%), e riguardano gli uomini nel 76% dei casi e le donne nel 24%. Infine, il 92% delle persone soccorse praticava attività del tempo libero contro il 6% di residenti in montagna e il 3% di persone infortunatesi in terreno impervio per lavoro.
Picco di operatività
Si tratta di un nuovo picco di operatività, dopo che il post pandemia aveva riportato in alto l'asticella. Ogni intervento del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese prende avvio dalle chiamate di emergenza provenienti dal territorio impervio della Regione Piemonte che la centrale del Numero Unico delle Emergenze 112 inoltra al tecnico del SASP presente 24 ore su 24 presso la sala operativa dell’Emergenza Sanitaria a Grugliasco.
Nel 2022 le chiamate sono  state cento in più del 2021,  arrivando sfiorare il record assoluto di  2.146 chiamate del 2020. Si  tratta della conferma di un andamento  decennale che segna un costante  aumento delle chiamate grazie anche al  miglioramento delle  infrastrutture telefoniche mobili che consente di  effettuare una
chiamata di emergenza anche dalle aree  più remote della  regione, ormai anche grazie ad applicazioni per  smartphone tra cui  Georesq sviluppata dal CNSAS. Inoltre, questo  conferma che l’utenza è  sempre più radicata l’abitudine a rivolgersi ai  numeri telefonici  dell’emergenza anche se occorre ricordare ai  frequentatori della  montagna che non bisogna mai fare esclusivamente  affidamento al  telefonino perché le porzioni di territorio ancora non  coperte dalla  rete sono ampie.
 
La spinta dello sci che riparte
Il netto aumento rispetto al 2021 si spiega con il fatto che, dopo la chiusura dei comprensori sciistici nel primo anno post pandemico, le statistiche del 2022 conteggiano anche le chiamate di emergenza lanciate dagli utenti delle piste da sci.
Tra le chiamate  che hanno raggiunto i tecnici di Centrale  Operativa SASP, 1.310 sono  stati gli interventi che hanno visto i  tecnici di Soccorso Alpino e  Speleologico operare concretamente sul  campo. Si tratta di una sensibile  flessione rispetto al 2021, quando le  missioni complessive erano state  1492. Occorre però sottolineare che  negli scorsi due anni erano  notevolmente incrementate le operazioni di  Protezione Civile in cui il  SASP era stato chiamato a supporto delle  strutture sanitarie nella  gestione Soccorso Alpino e Speleologico  Piemontese O.D.V.
Gli interventi di soccorso alpino vengono condotti in due modi: con il supporto
dell’eliambulanza del Servizio Regionale di Elisoccorso (con a bordo il tecnico del
SASP in tutte le missioni, non solo quelle montane) oppure esclusivamente dalle
squadre  a terra. Nel 2022, l’elicottero è intervenuto nell’80%  delle missioni  segnando un incremento rispetto al 58% del 2021. Anche  in questo caso è  determinante la riapertura dei comprensori sciistici  dove si verifica un  numero significativo di incidenti gravi che  richiedono l’invio del  mezzo aereo a supporto dei servizi di soccorso  piste. 
Nel 2022 le persone soccorse sono state 1.596 (1.512 nel 2020) segnando il record
assoluto nella storia del SASP. Non è facile spiegare un risultato di questo genere
anche se, statisticamente, è evidente come una maggiore frequentazione della
montagna piemontese sia correlata a un aumento degli infortuni e delle situazioni di emergenza. Da questo punto di vista, l’andamento meteorologico dell’intero anno che ha provocato situazioni drammatiche di siccità, può aver favorito le opportunità di frequenta






 SU
SU