Otre il 46 per cento degli adulti e il 26,3 per cento tra bambini e adolescenti è in eccesso di peso. L’obesità è una sfida irrisolta di salute pubblica, troppo spesso sottovalutata e ignorata da adulti e genitori, troppo spesso è diffusa un’autopercezione errata e si fatica a riconoscere la malattia.
Sono alcuni dei dati emersi dall’incontro “Obesità, la patologia del terzo millennio”, svoltosi lunedì a Palazzo Lascaris, durante il quale esperti e specialisti si sono alternati per condividere informazioni, dati e tendenze di quella che è stata definita dall’OMS la patologia del terzo millennio.
Secondo i dati 2020/2021 del sistema di sorveglianza PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) in Piemonte il 28% delle persone di età compresa tra i 18 e i 69 anni, è in sovrappeso e il 10% è obeso, complessivamente quindi quasi quattro persone su dieci sono in sovrappeso. Si osserva inoltre, un’alta coincidenza tra percezione del proprio peso e l’Indice di Massa Corporea negli obesi (87%) e nei normopeso (83%). Invece tra le persone in sovrappeso il 47% ritiene il proprio peso giusto. Emerge una diversa percezione del proprio peso per sesso: tra le donne in sovrappeso il 31% considera il proprio peso più o meno giusto rispetto al 57% degli uomini, tra quelle obese il 7% considera il proprio peso più o meno giusto rispetto al 14% degli uomini.
Tra gli obiettivi dell’incontro, organizzato su consiglio della quarta commissione sanità, in particolare del presidente Alessandro Stecco e dei vicepresidenti Andrea Cane e Domenico Rossi per fare il punto su come, il sistema sanitario, le amministrazioni, le associazioni e i cittadini stiano lavorando per la prevenzione e presa in carico di tutte quelle patologie legate al sovrappeso.
“Il Piemonte dispone della rete delle Strutture di dietetica e nutrizione clinica che integra le attività a livello ospedaliero, ambulatoriale e domiciliare - affermano il presidente Alberto Cirio e l'assessore alla Sanità Luigi Icardi - un modello organizzativo che si sta rivelando utile per un approccio multidisciplinare, con un'ampia gamma di interventi coordinati ai differenti livelli delle patologie. L'obesità è un fattore di rischio per la salute che peggiora la qualità della vita e concorre all'insorgere di malattie croniche e di patologie anche importanti. Nella maggior parte dei casi le cause sono da ricercare negli stili di vita: da una parte un’alimentazione ipercalorica e dall’altra l’inattività fisica. Fondamentale è agire sul fronte della prevenzione, favorendo l'adozione di comportamenti corretti, a partire dall'età scolastica per proseguire in tutte le fasi della vita”.