Fino a 1,6 milioni di euro all’anno per cinque anni per i progetti di ricerca sull’invecchiamento portati avanti dal Dipartimento di medicina traslazionale dell’Università del Piemonte Orientale. Li ha riconosciuti il Ministero dell’Università e della Ricerca che ha inserito il dipartimento nella graduatoria dei “Dipartimenti universitari di eccellenza” per il quinquennio 2023-2027, riconoscendo grazie al progetto sull’Aging anche l’inserimento (al terzo posto nell’area delle scienze mediche) nella classifica dei dipartimenti che otterranno l’accesso al fondo di finanziamento.
Il progetto finanziato comprende anche l’iniziativa “Novara cohort study”, prima e più rilevante applicazione della Upo Biobank, una infrastruttura di catalogazione e conservazione di campioni biologici tra le più importanti d’Italia, collocata nel centro di ricerca “Ipazia” dell’ateneo piemontese. .”
Il progetto di ricerca sull’invecchiamento ha caratteristiche uniche: l’università con la collaborazione delle istituzioni cittadine sta raccogliendo campioni biologici di sangue, saliva e urine di 10.000 cittadini. A tutti vengono effettuate misurazioni di pressione arteriosa e frequenza cardiaca e ad alcuni test e questionari. I risultati delle analisi che valutano lo stato generale di salute vengono subito restituite ai volontari. Tutti i soggetti rimangono in contatto con il centro di ricerca e a distanza di 3-5 anni verranno ricontattati per un follow-up che verifichi l’evoluzione delle condizioni di vita e di salute. Al progetto della “cohort” sono collegate altre due iniziative, che riguardano lo sviluppo di modelli organizzativi assistenziali e sistemi di welfare (Bettercare4Aging); l’implementazione della didattica aging-correlata (TeachingAging).
Oltre al dipartimento di medicina traslazionale, anche Dipartimento di Scienze della Salute e Dipartimento di Studi umanistici hanno superato la fase preliminare di selezione e sono stati inseriti nella graduatoria dei migliori 350 dipartimenti d’Italia.