Giornata di mobilitazione a Novara e a Torino, domani per tentare di salvare ancora una volta la vita di Ahmadreza Djalali, cittadino onorario novarese, studioso e ricercatore iraniano-svedese in medicina di emergenza e assistenza umanitaria, già operatore presso il centro Crimedim dell’Università del Piemonte Orientale Ahmad, come a Novara ancora tutti lo chiamano, é da tempo detenuto in Iran e sul suo capo pende una condanna a morte per spionaggio. Una condanna che, secondo le notizie diffuse nei giorni scorsi dall’agenzia iraniana Isna dovrebbe essere eseguita il prossimo 21 maggio.
Per dire no all’esecuzione di Ahmad, è in programma domani una doppia mobilitazione: a Torino alle 13, nella pausa dei lavori del consiglio regionale a Palazzo Lascaris (via Alfieri 15, Torino), i consiglieri regionali e tutti i componenti del Comitato Diritti Umani sono stati invitati dal presidente del Consiglio a riunirsi nel cortile di Palazzo Lascaris esponendo silenziosamente dei cartelli con la scritta #SAVEAHMAD.
Alle 17.30, invece, a Novara è in programma un sit-in di solidarietà davanti al municipio, promosso da Amnesty International, Comune di Novara, Università del Piemonte orientale e Provincia di Novara. "La nostra comunità - ha commentato il sindaco di Novara Alessandro Canelli - si trova di nuovo di fronte alla necessità di mobilitazione nella speranza di poter riportare Ahmad a casa dalla sua famiglia. Sono passati tanti, troppi anni e ancora oggi stiamo lottando contro l’annullamento di diritti imprescindibili che sono stati completamente negati al nostro concittadino. Con l'auspicio che l'eco della solidarietà possa arrivare quanto più lontano possibile."