La notizia che il Governo abbia finanziato il "progetto" per la riqualificazione dell'ex Villaggio Tav e la realizzazione di un nuovo quartiere è una buona notizia.
Per noi è indispensabile che il progetto abbia alcune caratteristiche: non sia un ghetto, gli edifici di edilizia popolare siano di qualità, il nuovo quartiere sia armonicamente integrato con il contesto urbano, non ci siano nuovi supermercati/centri commerciali, ma attività di prossimità e servizi per i residenti, i progetti di riqualificazione sia discussi con le associazioni attive nella struttura.
L’area è una delle delle realtà sociali più complesse della città. Voluta nel 2010 dell’amministrazione Giordano, cresciuta a dismisura per alcuni anni con oltre cinquecento persone rimaste senza casa, attualmente è occupato da un’ottantina di persone, circa venti nuclei familiari con quaranta minori; la maggior parte sono stranieri. A loro si aggiungono una cinquantina di persone ospitate nel dormitorio.
Il fatto che il Comune di Novara abbia "portato a casa" un solo progetto di questo tipo nell'ambito del Recovery plan, invece, è un risultato modesto: Canelli aveva proposto ben 38 idee progettuali, ne è stata finanziata solo una; gli altri capoluoghi del Piemonte, eccetto Biella maglia nera con un solo progetto, hanno almeno 3 maxi progetti finanziati.