Meglio il vaccino obbigatorio che il green pass solo per i pubblici esercizi. Lo sostiene Massimo Sartoretti, presidente di Fipe Confcommercio Alto Piemonte e componente del direttivo nazionale dell’organizzazione degli esercenti di bar e ristoranti aderente a Confocmmercio.
Commentando le notizie sulle ipotizzate regole sull’utilizzo del green pass , Sartoretti dice che “siamo di fronte all’ennesimo paradosso: chiunque potrà cenare nei ristoranti degli alberghi e dei campeggi, mentre in tutti gli altri servirà il green pass. Una discriminazione inaccettabile perché anche le nostre sono imprese turistiche che vivono di mercato. Ancora una volta si pensa di mettere la croce sulla spalle dei pubblici esercizi, penalizzando attività che hanno già pagato un prezzo altissimo alle misure di contrasto della pandemia. Se davvero si ritiene che la campagna vaccinale abbia bisogno di un’ulteriore spinta, si estenda l’obbligatorietà della vaccinazione, doppia o singola dose, per accedere a ogni tipo di servizio. Perché se serve l’ennesimo sacrificio, questo va condiviso da tutti.”
“Fipe è da sempre a favore dei vaccini -prosegue Sartoretti- ma facciamo fatica a credere che in Italia ci siano 17 milioni di no vax. Più semplicemente la campagna vaccinale prosegue secondo dei tempi tecnici che dipendono dai protocolli sanitari e dalla logistica mentre almeno oggi il problema della disponibilità dei vaccini sembra superato. I non vaccinati non sono dunque no vax, ma per lo più giovani che hanno già chiaramente espresso la volontà di vaccinarsi e sono in attesa di farlo. Siamo davanti a una doppia discriminazione: quella delle persone non ancora vaccinate a cui sarebbe impedito l’accesso a bar e ristoranti e quella nei riguardi di bar e ristoranti perché sarebbero tra le poche attività nelle quali si potrà entrare con il green pass.”