Economia - 09 aprile 2021, 14:40

Raccolti distrutti dalle gelate, gli agricoltori piemontesi chiedono lo stato di calamità naturale

Coldiretti: "Perdite fino al 100% per kiwi e albicocche, per pesche e ciliegie il danno produttivo si aggira intorno al 90% e per pero e melo sul 70-80%". L'assessore Protopapa: "Duro colpo all'agricoltura"

Raccolti distrutti dalle gelate, gli agricoltori piemontesi chiedono lo stato di calamità naturale

Le gelate diffuse che la scorsa notte  hanno investito il Piemonte hanno provocato danni enormi a coltivazioni di frutta, vitigni, noccioli e colture cerealicole. Interi raccolti sono andati distrutti”. A denunciare la situazione è Gabriele Carenini, presidente di Cia Piemonte.

Ai danni già consistenti provocati da un anno di pandemia - sottolinea Carenini - , si aggiungono quelli del maltempo. I nostri agricoltori, già in ginocchio, rischiano di perdere tutto il lavoro dell’anno. Chiederemo alla Regione il riconoscimento  dello stato di calamità naturale”.

Facciamo nostra - conclude Carenini - l’osservazione del presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino: Il PNRR deve guardare anche a questi eventi estremi e agli effetti drammatici che essi hanno sull’agricoltura. Per essere in grado di affrontarli abbiamo bisogno anche di innovazione e di risorse importanti da destinare a sistemi tecnologici di protezione delle colture”.

Sullo stesso tema anche Coldiretti: "Perdite fino al 100% per kiwi e albicocche, per pesche e ciliegie il danno produttivo si aggira intorno al 90% e per pero e melo sul 70-80%. E’ il frutto della pesante gelata registrata da nord a sud del Piemonte che ha colpito soprattutto le piante da frutto, ma non ha risparmiato le orticole e la vite".

"La situazione - fanno notare Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato confederale - andrà a definirsi meglio nelle prossime ore, ma sicuramente rischia di creare, alla partenza della nuova stagione, ingenti difficoltà. I nostri tecnici sono al lavoro per monitorare la situazione e realizzare la stima dei danni, certo questo è l’esito sempre più evidente dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. Proprio a fronte di questa situazione, chiediamo alla Regione di attivare lo stato di calamità naturale".



C.S.

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