“Le gelate diffuse che la scorsa notte hanno investito il Piemonte hanno provocato danni enormi a coltivazioni di frutta, vitigni, noccioli e colture cerealicole. Interi raccolti sono andati distrutti”. A denunciare la situazione è Gabriele Carenini, presidente di Cia Piemonte.
“Ai danni già consistenti provocati da un anno di pandemia - sottolinea Carenini - , si aggiungono quelli del maltempo. I nostri agricoltori, già in ginocchio, rischiano di perdere tutto il lavoro dell’anno. Chiederemo alla Regione il riconoscimento dello stato di calamità naturale”.
“Facciamo nostra - conclude Carenini - l’osservazione del presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino: Il PNRR deve guardare anche a questi eventi estremi e agli effetti drammatici che essi hanno sull’agricoltura. Per essere in grado di affrontarli abbiamo bisogno anche di innovazione e di risorse importanti da destinare a sistemi tecnologici di protezione delle colture”.
Sullo stesso tema anche Coldiretti: "Perdite fino al 100% per kiwi e albicocche, per pesche e ciliegie il danno produttivo si aggira intorno al 90% e per pero e melo sul 70-80%. E’ il frutto della pesante gelata registrata da nord a sud del Piemonte che ha colpito soprattutto le piante da frutto, ma non ha risparmiato le orticole e la vite".
"La situazione - fanno notare Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato confederale - andrà a definirsi meglio nelle prossime ore, ma sicuramente rischia di creare, alla partenza della nuova stagione, ingenti difficoltà. I nostri tecnici sono al lavoro per monitorare la situazione e realizzare la stima dei danni, certo questo è l’esito sempre più evidente dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. Proprio a fronte di questa situazione, chiediamo alla Regione di attivare lo stato di calamità naturale".