Eventi - 13 ottobre 2020, 16:42

Teatro: il Coccia nel segno della resilienza porta in scena anche il Vescovo

Monsignor Brambilla narrerà un percorso ispirato alla “Parete Gaudenziana”

Teatro: il Coccia nel segno della resilienza porta in scena anche il Vescovo

L’anno scorso aveva scritturato lo chef Antonino Cannavacciuolo. Quest’anno ha pensato di far cantare come tenore in una azione scenica dedicata alla “noble art” un vecchio campione olimpico novarese di pugilato, Cosimo Pinto, medaglia d’oro a Tokio nel 64.

E per non farsi mancare nulla si gioca anche la carta del Vescovo Franco Giulio Brambilla, “narratore” di un percorso artistico e spirituale ispirato alla “Parete Gaudenziana” di Gaudenzio Ferrari, opera simbolo della pittura seicentesca, su cui tanto aveva scritto il grande Giovanni Testori.

Non è certo avara di sorprese la direttrice artistica del Teatro Coccia, Corinne Baroni, che questa mattina ha presentato – insieme al sindaco della città Alessandro Canelli e al presidente del CdA della Fondazione Coccia Fabio Ravanelli - gli otto titoli con i quali il Teatro Coccia prova a dare un segnale di vita, stretto tra le limitazioni della pandemia e, soprattutto, la prosecuzione del cantiere di ristrutturazione ancora in pieno svolgimento. Uno spezzone di stagione battezzata – utilizzando una parola piuttosto abusata in questo periodo – “Resilienza”, che negli auspici dovrebbe rappresentare l’antipasto di una seconda portata più ricca a partire da gennaio.

Siamo nell’incertezza – ha sottolineato Baroni – ma abbiamo pronti cinque piani alternativi per andare avanti”. Per forza di cose, gli spettacoli andranno in scena in luoghi non abituali, dal Salone dell’Arengo del palazzo medievale del Broletto al Piccolo Coccia, ed utilizzeranno in alcune occasioni la platea del teatro come spazio scenico. Capienze massime non superiori ai 100 posti, facendo di necessità virtù.

Si comincia il 22 ottobre con lo “Stabat Mater” di Pergolesi con l’orchestra dei Virtuosi Italiani diretta da Matteo Beltrami e con la messa in scena a cura del regista Renato Bonajuto di un “tableau vivant” interpretato da sei danzatori, per dare vita ai celebri dipinti appartenenti a noti pittori novaresi del Seicento. Tutte le info sul programma e per l’acquisto dei biglietti sono sul sito www.fondazioneteatrococcia.it (AGI) NO2

ECV

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