Politica - 01 ottobre 2020, 16:19

Cinghiali, 1000 capi abbattuti negli ultimi 36 mesi nel Novarese

Preioni: “basta buonismi ecologisti”

Cinghiali, 1000 capi abbattuti negli ultimi 36 mesi nel Novarese

Da oltre 20 anni l’Amministrazione Provinciale di Novara combatte una battaglia difficilissima per contenere la proliferazione dei cinghiali che infestano in particolare l’area delle colline, sconfinando però anche il pianura.

Una problematica emersa una volta di più dopo l’incidente che la scorsa notte è costato la vita a due giovani che si sono scontrati con due grossi esemplari che vagavano sulla A26 “I numeri – spiega ad Agi il consigliere delegato alla caccia della Provincia, Maurizio Nieli - sono impressionanti: basti pensare che negli ultimi tre anni nell’ambito dei piani di abbattimento controllato sono stati eliminati un migliaio di esemplari, su un totale di 3400 abbattuti dal 2000 ad oggi. Un chiaro sintomo dell’esplosione del numero di capi presenti sul territorio”.

All’attività svolta dalla Provincia, tra l’altro, si deve aggiungere anche quella che gli Enti di Gestione delle Aree Protette Regionali attuano in modo autonomo all’interno dei parchi presenti sul territorio. “Ma è difficile – commenta Nieli – tenere il passo con la rapidità di riproduzione del cinghiale che mette al mondo due cucciolate all’anno, di almeno 7-8 capi per ognuna”. Il problema principale dell’eccessiva presenza di cinghiali nel novarese è quello dei danni all’agricoltura, ma è sempre più serio anche quello della sicurezza stradale, come testimoniano diversi incidenti anche gravi accaduti negli ultimi mesi sulla rete stradale della provincia.

Sul tema degli abbattimenti è intervenuto anche il capogruppo della Lega in Regione, Alberto Preioni. “Basta buonismi ecologisti, servono subito gli abbattimenti”. È questo l’appello del politico ossolano dopo l’incidente avvenuto questa notte sulla A26. L’incidente, secondo Preioni “impone di rimettere mano una più efficace azione di contenimento degli animali selvatici al centro delle politiche faunistiche della Regione Piemonte”.

Quanto è accaduto nel novarese, per il capogruppo leghista “dimostra quanto la proliferazione degli ungulati sia ormai fuori controllo, al punto da diventare un mortale pericolo per la sicurezza dei trasporti oltre che per l’agricoltura piemontese. Non si può permettere che accadano tragedie di questo tipo solo per assecondare l’animalismo cieco di chi nega la necessità di un sempre più urgente piano di abbattimenti selettivi”.

Preioni già nelle scorse settimane aveva chiesto alla giunta di intervenire per rispondere alle richieste degli agricoltori e dei piccoli allevatori alle prese con le scorribande dei lupi.

ECV

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