Cronaca - 29 agosto 2020, 13:00

Sanità privata, presidio sindacale davanti al Maugeri di Veruno per la mancata ratifica del Ccnl

Sanità privata, presidio sindacale davanti al Maugeri di Veruno per la mancata ratifica del Ccnl

Anche nelle province di Novara e VCO la nuova tappa della mobilitazione per il rinnovo del contratto della Sanità Privata.

Lunedì 31 agosto Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl promuovono presidi di protesta davanti all' Eremo di Miazzina, dalle 14,30 alle 15,30, e all' ICS Maugeri di Veruno, dalle 15 alle 16. Strutture gestite dalle associazioni datoriali ARIS e AIOP . ‘Padroni predoni coi soldi pubblici’, lo slogan scelto dai manifestanti.

Al centro della vertenza la mancata ratifica, dopo la preintesa raggiunta lo scorso 10 giugno, di un contratto atteso da 14 anni e che interessa circa 100 mila lavoratrici e lavoratori.

La mancata convocazione per la firma della sottoscrizione del contratto avviene senza indignazione e responsabilità, con un comunicato che dichiarava, da parte di ARIS e AIOP la non firma definitiva” sottolineano le organizzazioni sindacali.

Che proseguono: “Nella preintesa, Ministro e Regioni tutte si sono impegnate per garantire più risorse al sistema (così da compensare il 50% dell’aumento del costo contrattuale per parificare salari del personale pubblico e privato accreditato) ma ARIS e AIOP si permettono di non riconoscere gli impegni sottoscritti.

Un comportamento scioccante e vergognoso, sulla pelle di tutte le professioniste e i professionisti della sanità privata, definiti eroi quando si tratta di fare profitto e poi negati di ogni diritto . Mai era capitato di assistere ad un comportamento tanto irresponsabile. Adesso basta, è finito il tempo delle trattative. Con questi soggetti non è possibile contrattare. Ora non ci rimane che la lotta e questo di certo non ci spaventa.

I lavoratori hanno aspettato fin troppo, la rabbia è oramai incontenibile e nei confronti di questi soggetti non ci può che essere una reazione forte e determinata. Per questo abbiamo deciso inoltre, di proclamare lo sciopero nazionale di tutte le strutture Aris e Aiop e di farci promotori di bloccare tutte le strutture che sarà possibile in questa fase, perché non c’è più tempo per le trattative, le controparti hanno fatto saltare ogni sistema di relazioni sindacali.

Che i cittadini sappiano che questi soggetti fanno profitto con risorse pubbliche, che fanno pagare un prezzo altissimo ai lavoratori e non si fanno scrupoli e, come è accaduto durante la pandemia, di fare la loro parte solo se possono trarre profitto ! Chiediamo alle Regioni di prendere posizione contro chi non riconosce dignità al lavoro. Il Governo e le Regioni intervengano per condannare questi comportamenti e sanzionarli revocando gli accreditamenti. Ci aspettiamo, a partire dal Ministro Speranza, il presidente Bonaccini e tutti gli assessori regionali alla sanità, una presa di posizione pubblica a sostegno delle lotte e dei diritti dei lavoratori e contro questi soggetti che non meritano di lavorare con soldi pubblici. La pazienza è finita, ora è tempo di giustizia”.

C.S.

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