Politica - 28 luglio 2020, 11:10

Castello di Miasino, l’appello di Rossi (PD) alla Soprintendenza per sbloccare l’iter

“ Su Miasino non possiamo più permetterci ritardi. Il rischio è che passi un messaggio pericoloso: quando c'è la mafia le cose funzionano mentre quando arriva lo Stato tutto si ferma”

Manca il parere della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli per ultimare la progettazione esecutiva e quindi indire la gara d’appalto per i lavori di messa in sicurezza del Castello di Miasino. È quanto è emerso nelle scorse ore dalla risposta dell’Assessore Marrone all’interrogazione presentata dal Consigliere Regionale Domenico Rossi. “Faccio un appello alla Soprintendenza -dichiara il consigliere Dem- affinché dia massima priorità alle valutazioni relative al Castello: la posta in gioco è troppo alta e non possiamo permetterci ulteriori rallentamenti per il percorso di riutilizzo sociale di un bene che ha valenza nazionale”.


Al fine di non allungare ulteriormente i tempi la Regione ha, comunque, predisposto l’avvio della progettazione esecutiva, ma senza un’autorizzazione sulla metodica di consolidamento strutturale delle volte del castello non ci sarebbe certezza sulle scelte progettuali definitive e potrebbe variare sensibilmente il quadro economico degli interventi.


Su Miasino non possiamo più permetterci ritardi. Il rischio è che passi un messaggio pericoloso: quando c'è la mafia le cose funzionano mentre quando arriva lo Stato tutto si ferma. È inaccettabile. Il messaggio deve essere diametralmente opposto ed è responsabilità di tutti creare le condizioni per farlo arrivare ai cittadini ” conclude Rossi sottolineando che “con i beni confiscati e riutilizzati lo Stato si riprende ciò che è stato sottratto ai cittadini e lo rimette a disposizione della comunità per generare economia pulita, cultura e bellezza”.

C.S.