Cronaca - 08 luglio 2020, 17:30

La Provincia di Novara torna a investire in manutenzioni ordinarie

Nonostante le difficoltà causate anche dal Coronavirus

La Provincia di Novara torna a investire in manutenzioni ordinarie

"L’insorgere della pandemia ha costretto l’Ente a rivedere alcuni aspetti del quadro generale economico: si sono rese necessarie una serie di misure compensative, anche consistenti, nella dilazione di termini e scadenze. La Provincia è però tornata, dopo anni, a investire in interventi di manutenzione ordinaria a beneficio dell’intero territorio".

Il consigliere delegato al Bilancio e Tributi della Provincia di Novara Monia Mazza compie questa premessa nella presentazione del rendiconto della gestione 2019 e delle variazioni, approvato dal Consiglio provinciale riunito il 29 giugno.

"Lo schema del rendiconto approvato agli inizi di giugno - prosegue Monia Mazza – rappresentava sul piano contabile un esercizio finanziario molto difficile per la Provincia, che, come noto, sta attuando un piano di riequilibrio finanziario pluriennale ai sensi del Tuel e approvato dalla Corte dei Conti nel 2018. Il risultato di Amministrazione è stato comunque positivo anche nel 2019, con un incremento delle risorse che saranno utili per finanziare parte delle maggiori spese e delle minori entrate che si sono presentate nel 2020 come effetto del Coronavirus".

Analizzando i risultati della gestione 2019 "si nota un incremento del fondo di cassa che determina per l’Ente una buona liquidità utile a evitare onerose anticipazioni da parte del tesoriere e soprattutto funzionate al pagamento tempestivo delle fatture commerciali, adottando – precisa Monia Mazza - le misure organizzative necessarie per garantire il tempestivo pagamento delle somme dovute alle imprese per forniture ed appalti: in tutti e quattro i trimestri del 2019 l’indice di ritardo dei pagamenti è stato negativo e la Provincia paga mediamente in anticipo le sue fatture di quasi dieci giorni. Questo rappresenta un importante sostegno alla liquidità delle imprese del territorio".

Accanto ad una buona capacità di accertamento delle entrate correnti, si rileva però che "la maggior voce di spesa corrente resta, come negli anni scorsi, quella del contributo alla finanza pubblica che complessivamente é ammontato a 11.884.502,22 euro, sottraendo così quasi un terzo della disponibilità delle entrate correnti. A questo – prosegue Monia Mazza - si aggiunge il fatto che ormai da otto esercizi, Ia Provincia non riceve nessun trasferimento dallo Stato a titolo di Fondo Sperimentale di Riequilibrio. In Piemonte questo si verifica solo per le Province di Novara e del Vco. II tema dell’individuazione delle giuste risorse a disposizione di ciascun Ente è ancora controverso su base nazionale: già nel 2017 la Sose Spa, partecipata del Ministero dell’Economia e delle Finanze e dalla Banca D’Italia, aveva certificato uno squilibrio del comparto Province per oltre 650 milioni di euro, dei quali 3.700.000 euro per la sola Provincia di Novara, necessari a garantire i servizi secondo i cosiddetti fabbisogni standard. E’ attualmente in corso una nuova rilevazione, specificatamente rivolta alle Province dal 2010 al 2018: ci auguriamo – commenta il consigliere - che l’esito di questa rilevazione dia impulso a una più equa ripartizione delle pur scarse risorse a disposizione. A mitigare le criticità per il 2019 vi è stato però il contributo ottenuto per sostenere il rientro delle Province in dissesto e pre-dissesto indotto: 1.265.000 euro annui per tre anni - 2018, 2019, 2020 destinati agli Enti in dissesto o che abbiano deliberato o presentato o conseguito l’approvazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale al 30 novembre 2017".

Altro elemento positivo e dato dal fatto che, nel 2019, cosi come nel 2018, "Ia Provincia ha potuto fare a meno di rinegoziare il proprio debito con Cassa Depositi e Prestiti, anche se – precisa Monia Mazza - il legislatore aveva ancora previsto questo rimedio straordinario nella Legge di bilancio 2019. Purtroppo cosi non è stato nel 2020, quando, per contrastare gli effetti della pandemia, a stato necessario rinegoziare uno stock di mutui che avrebbero avuto scadenza originaria nel giugno 2043, prorogandoli fina a dicembre 2043 ed ottenendo cosi un risparmio sulle quote capitale da versare nel 2020 di 1.738.758 euro. II debito contratto negli scorsi decenni – ricorda il consigliere - rimane ancora elevato, ma è contenuto nei limiti del 10% previsti dal Tuel ed è in costante diminuzione. Del resto, e proprio grazie alla devoluzione di risorse rinvenienti da mutui contratti in passato, che l’Ente ha potuto finanziare nel 2019 molte delle opere realizzate, assicurando anche con questo mezzo la provvista ai cofinanziamenti dei contributi ottenuti".

I presupposti per un effettivo rilancio delle opere pubbliche vanno ricercati, soprattutto, "nella stabilità economica che possa garantire – dice in proposito il consigliere - la loro sostenibilità finanziaria a regime e nella presenza di risorse specifiche per gli investimenti. Nel 2019, a causa delle ben note difficoltà finanziarie, questo si é avuto ancora in modo piuttosto embrionale, ma nel rendiconto attuale possiamo osservare i primi segnali di una tendenza che pare si stia consolidando nel 2020, tante vero che verranno iscritti i maggiori contributi erogati alla Viabilità, già con variazione di bilancio prevista durante l’ultima seduta di Consiglio. In ogni caso, e indicativo osservare il segnale di ripresa riscontrabile attraverso Ia spesa impegnata dalla Provincia sul titolo secondo, che 6 in lieve aumento rispetto a quella dell’esercizio precedente, ovvero 4.074.123,62 euro contro 5.840.884,62 euro, dopo essere stata di appena 1.542.122,5 euro solo nel 2016".

I ritardi nell’approvazione della convenzione regionale per il riparto delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione, "ha limitato gli impegni dell’Ente relativi a queste opere di viabilità ai soli interventi urgenti, rinviando alcune azioni at 2020. Sotto il profilo degli equilibri di parte corrente – aggiunge Monia Mazza - va ricordato che il bilancio 2019 ha potuto beneficiare di circa 2,4 milioni di contributi statali non finalizzati, destinati all’esercizio delle funzioni fondamentali e al sostegno dell’equilibrio di parte corrente, ma senza uno stringente vincolo di destinazione alla spesa per investimenti. E’ mancata, a livello centrale, una lettura strutturale dei bisogni finanziari delle Province che stanno ancora vivendo una situazione di incertezza nell’esercizio di molte competenze. E’ comunque rassicurante constatare che la Provincia di Novara ha ripreso a spendere anche per le manutenzioni ordinarie, a garanzia della sicurezza di strade e scuole, con un aumento dei servizi resi al territorio".

La Provincia si è inoltre dotata "di modelli organizzativi utili a garantire assistenza ai Comuni del territorio quali quelli in materia di Stazione Unica Appaltante e di Programmazione europea. Questo ha determinato un sicuro risparmio in termini economici e di utilizzo del personale per i Comuni che hanno deciso di avvalersi della Stazione Unica Appaltante. Sul fronte dei lavori pubblici – conclude Monia Mazza - la necessita del contenimento dei costi di gestione e la mancanza di fondi a disposizione ha reso indispensabile realizzare i soli interventi urgenti o assolutamente prioritari, limitandosi a programmare e sviluppare sotto il profilo tecnico e progettuale le altre opere, per cui sono avviate le procedure di partecipazione a bandi o la ricerca di finanziamenti".

C.S.

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